Il titolo del campionato a Marco Ruzittu dell’Arzachena.
Marco Ruzittu ha ricevuto venerdì scorso dalla Lega Nazionale Dilettanti il premio come miglior portiere della Serie D. “Non me l’aspettavo. Ma adesso sono davvero soddisfatto”. Soltanto 18 i gol subiti in tutta la stagione. “Il merito va diviso con i compagni di squadra. Da solo sarebbe stato impossibile“. Marco non ha dubbi: “Portieri si nasce“. Sino all’età di 8 anni fa il terzino nei pulcini della sua Santa Teresa ma un bel giorno Domenico Ogno capisce che le sue continue richieste vanno esaudite: “Va bene vai in porta”. Non ne uscirà più.
La trafila nelle giovanili del Cagliari lo porta sino ad assaporare tre panchine in Serie A. “Avevo davanti prima Marchetti e poi Agazzi. Sapevo che per farmi le ossa avrei dovuto giocare nelle categorie inferiori“. L’esperienza forma il portiere e anche l’uomo. “In porta sei da solo. Questo ti da responsabilità. Cresci prima degli altri e capisci subito che anche nella vita di tutti i giorni devi portare a compimento i tuoi impegni”. Qual’è l’idolo di Marco Ruzittu? “Senza dubbio Gigi Buffon. Ma analizzo continuamente video di tanti estremi difensori cercando di cogliere da ciascuno un segreto da fare mio”. Cosa si prova quando si fa una grande parata? “E’ una scarica di adrenalina impossibile da spiegare“.
Una decina di rigori parati in carriera. “L’attaccante è avvantaggiato. Ma tu non hai nulla da perdere e sai che se lo neutralizzi darai una carica enorme a tutta la squadra”. Quarto anno consecutivo ad Arzachena. “La vittoria del campionato ripaga i mille sacrifici che abbiamo fatto”. E adesso l’affascinante sfida della Lega Pro: “Dovremo calarci subito nella nuova realtà. Non sarà facile. Ma abbiamo ben chiaro l’obbiettivo della salvezza. Da ottenere passo dopo passo”. Ruzittu sogna ancora? “Nel calcio come nella vita non si può mai sapere. Questa per me è un’annata fondamentale“.
