Meloni racconta le emozioni del trionfo del Budoni.
Mattias Meloni, il capitano del Budoni promosso in Serie D, è ancora pazzo di gioia: “Sono passati quattro giorni, ma quando rivivo il momento del triplice fischio finale della sfida con il Bozner provo un’emozione indescrivibile”. Mattias ha una certezza: “E’ un’emozione che che mi porterò dentro tutta la vita”. Perchè il sogno realizzato del ritorno in Serie D dopo un solo anno di purgatorio in Eccellenza è frutto di qualcosa di magico che è apparso nello spogliatoio biancazzurro nel momento peggiore del campionato: “Abbiamo iniziato la preparazione con soli 9 giocatori. Molti mi hanno detto che stavo sbagliando a rimanere”.
A dicembre le cose si complicano”La società ha deciso di restringere la rosa. Eravamo lontani dal secondo posto che ci avrebbe garantito gli spareggi”. Che cosa è successo? “Ci siamo guardati in faccia e abbiamo fatto un patto: saremo andati in Serie D“. I miracoli hanno sempre degli uomini dietro. “Ciascuno dei compagni mi ha dato qualcosa che rimarrà per sempre nel mio cuore. Questo gruppo ha realizzato l’impossibile“. L’esterno di Siniscola è all’undicesima stagione consecutiva a Budoni: “Ero poco più che un bambino. Qua sono diventato uomo“. Con quella maglia incollata sulla pelle. “Io e Farris eravamo i ragazzini del primo grande Budoni. Adesso siamo le chiocce di una squadra giovanissima“.
La fascia di capitano a 23 anni. “Una responsabilità e un onore“. Una squadra che è una famiglia. “Rispetto reciproco e sacrificio. queste le nostre regole”. Con la supervisione di due protagonisti indiscussi: “Il direttore sportivo Renzo Oggiano che ci è sempre stato vicino. E mister Raffaele Cerbone che ci ha motivato dentro e fuori dal campo. Con lui si gioca davvero al calcio”. All’orizzonte il super derby con il San Teodoro in Serie D: “Mi vengono già i brividi”. Anche se Mattias non ha ancora parlato del domani: “La mia ragazza è di qua. La mia prima scelta non può essere che il Budoni”.
