Chi ha lasciato un lavoro sicuro, chi ha ereditato l’attività di famiglia: l’agricoltura rinasce con i giovani

I giovani che scommettono nell’agricoltura in Gallura.

Sono tanti i giovani della Gallura che hanno deciso in questi ultimi anni di mettersi in proprio. E tra loro c’è chi ha riscoperto il bello di coltivare la terra, puntando su produzioni lontane dall’agricoltura intensiva, o di dedicarsi all’allevamento.

Dalla nautica ai campi.

Enrico Bonacossa, 36enne di Loiri, ha aperto un’azienda agricola nei terreni di famiglia, nella frazione di Azzanì. “Ho lasciato il mio lavoro nella nautica nel 2015 e ho deciso di investire in qualcosa che mi desse soddisfazione – racconta –. Ho così partecipato ad un bando regionale dedicato ai giovani e l’ho vinto, potendo cominciare ad investire”. A dargli l’esperienza per partire sono state la mamma e la zia.

“Loro mi hanno appoggiato sin da subito. Poi, mia zia aveva un’azienda agricola – afferma –, quindi ho imparato molto da lei. Ora faccio tutto da solo, ma mi rendo conto che ho ancora tanto da imparare”. Con l’estate cresce la voglia di acquistare frutta e verdura di stagione direttamente dagli agricoltori locali. “Produco ortaggi biologici di stagione, come pomodori, melanzane, zucchine – dice –. In inverno, invece, ho allestito una fungaia che produce cardoncelli e shitake. Vorrei coltivare presto altre cose e mi sto dedicando all’esperimento del grano”.

La passione diventa un lavoro.

È a Su Canale l’azienda agricola di Giulio Bussolotti, 45 anni, che gestisce da 5 anni con la compagna Manon Carpentier, 32 anni. “Abbiamo rilevato un terreno vicino a Monti con uno stazzo – racconta il titolare -, e grazie ad un diploma agrario e la passione dell’orto abbiamo messo su la nostra azienda”. Dalla zucchina agli asparagi, le loro produzioni caratteristiche. “Coltiviamo prodotti di stagione – aggiunge – ovviamente biologici, dando il sapore di un tempo ed un prodotto di qualità, non come purtroppo avviene nella produzione industriale. Il nostro è un lavoro molto impegnativo che portiamo avanti in due e richiede tanta passione”.

Una tradizione di famiglia.

Infine, Anna Lisa Fresi, 42 anni di Olbia, alleva bovini. Un’attività famigliare che porta avanti con passione. “Ho rilevato l’attività di mia madre, che ora è in pensione, e oltre ad avere l’azienda agricola “Monte Pino” ho anche un’agriturismo, dove utilizzo i prodotti dei miei bovini, come le perette”, spiega.

Il covid non ha fatto paura a questi giovani produttori. “Ora per fortuna la situazione sta migliorando. Durante la pandemia mi sono arrangiato facendo vendita porta a porta – riprende Enrico -, perché i mercatini erano chiusi. Mi sono reinventato ed è andata benissimo”. Anche Anna Lisa si è dovuta reinventare negli ultimi mesi. “Durante la pandemia non ho potuto produrre il formaggio – racconta –, e non ho munto le mucche. Per fortuna non comporta problemi come la mastite, come accade alle pecore, ma ho continuato a vendere la carne”.

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