Calangianus



Calangianus, la capitale del sughero

Celebre per la sua produzione di sughero, Calangianus si erge maestoso a 500 metri d’altitudine, abbracciato da una conca protetta dai rilievi granitici e boscosi del massiccio del Limbara, immerso nella profonda Gallura.

La storia di Calangianus

Un elenco ufficiale del Ministero della Pubblica Istruzione registra ben 11 nuraghi e 2 tombe dei giganti nel suo territorio. Queste antiche testimonianze, risalenti all’età del bronzo e precedenti, indicano una presenza umana che risale addirittura al 2000 a.C. Dopo la conquista romana della Sardegna nel 238 a.C., Calangianus divenne un importante centro abitato. Resti di antiche abitazioni sono stati ritrovati intorno alla chiesa diroccata di Santa Margherita, che un tempo ospitava il nucleo abitativo dell’Alto Medioevo. Documenti del Basso Medioevo testimoniano l’esistenza di Calangianus già nel XII secolo, mentre nel XIII secolo viene menzionata come Villa Calanyanus, facente parte del giudicato di Gallura.

Dal medioevo

Durante il Medioevo, Calangianus subì le conseguenze di carestie, pestilenze e scontri tra diverse famiglie. Tuttavia, nel Seicento, il paese conobbe un significativo sviluppo demografico, diventando il secondo centro più importante della Gallura, seppur rimanendo uno dei più poveri e trascurati. Un flusso migratorio verso la vicina Terranova (l’attuale Olbia) contribuì alla diffusione della parlata gallurese nella zona orientale della Gallura e alla crescita del centro di Olbia. Nell’età moderna, Calangianus ottenne l’autonomia nel 1771 e divenne capoluogo di mandamento nella provincia di Sassari. Durante il XIX secolo, il paese conobbe una crescita economica e demografica significativa, diventando un importante centro per l’industria del sughero. Nel 1979, Calangianus fu classificato come uno dei cento comuni più industrializzati d’Italia, grazie alla sua fiorente produzione di sughero. La prima Fiera Internazionale del Sughero ebbe luogo qui nel 1977, consolidando la reputazione del paese nel settore.

Cosa vedere a Calangianus

Il centro storico di Calangianus si snoda tra strade lastricate di granito, testimonianza tangibile della sua prosperità, con case in pietra che si affacciano sulla maestosa parrocchiale di Santa Giusta. Risalente al XIV secolo e caratterizzata anch’essa da una facciata in granito, la chiesa è stata arricchita nel corso dei secoli da opere d’arte di inestimabile valore, tra cui dipinti, affreschi e opere marmoree. Ad essa è legato il suggestivo Museo Diocesano di Arte Sacra, ospitato nell’oratorio di Nostra Signora del Rosario adiacente alla parrocchiale, che conserva una pregevole collezione di oggetti liturgici risalenti ai secoli XVI e XVIII. Nel nucleo più antico del paese si erge la pittoresca chiesetta di Sant’Anna, risalente al 1665 e interamente costruita in granito, che custodisce al suo interno un affresco ottocentesco raffigurante la santa. Nelle immediate vicinanze, la chiesa di Santa Maria degli Angeli, circondata dal suggestivo convento dei Cappuccini, ospita oggi il Museo del Sughero, che narra la tradizione e il simbolismo del paese attraverso l’esposizione di antichi macchinari e oggetti realizzati in sughero. Nei dintorni di Calangianus, tra le rigogliose sugherete del parco omonimo, si staglia il suggestivo santuario di San Sebastiano Martire, risalente al Settecento, mentre sulle pendici settentrionali del monte di Deu si trovano le antiche tombe dei Giganti di Pascareddha, un monumento del Bronzo medio-recente (1700-1400 a.C.).


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