Abbanoa, guerra agli scarichi illegali

In corso accertamenti con i Carabinieri del Noe sugli arrivi anomali al depuratore di scarti legati ad attività lattiero-casearie

Un’immensa massa bianca simile a ricotta ha completamente invaso nei giorni scorsi le vasche del depuratore di Buddusò. E’ l’ennesimo episodio di scarichi anomali che si verifica in questo impianto (fenomeno non isolato in Sardegna). Nei giorni scorsi i tecnici di Abbanoa e i Carabinieri del Nucleo operativo ecologico hanno avviato una serie di accertamenti per scoprire l’origine degli sversamenti illegali nella rete fognaria. L’origine è sicuramente legata ad attività lattiero-casearie.

I controlli in corso vengono effettuati con liquidi traccianti per ricostruire il percorso degli scarichi. Sono già state effettuate le prime verifiche in attività regolarmente registrate mentre sono in  corso i controlli su eventuali attività abusive o sversamenti illeciti di scarti nei pozzetti fognari da parte di autobotti.

A Buddusò è il terzo episodio che si verifica nell’arco di poche settimane. L’arrivo delle scarti di lavorazione del latte ha interessato in maniera considerevole la sezione dei pretrattamenti, la vasca di equalizzazione (all’interno delle quale viene reso omogeneo la qualità del refluo) e la sezione di ossidazione (altra vasca nella quale viene abbattuto il carico organico). Anche qui, considerato quello che stava accadendo, Abbanoa ha immediatamente aumentato tutti i trattamenti utili per abbattere il maggior carico organico.

L’ingresso di questi scarichi nei depuratori va ad impattare negativamente sul processo di depurazione costringendo il Gestore ad adeguare i parametri operativi per garantire uno scarico a norma nell’ambiente, con notevoli sforzi (anche di carattere economico).

Il Testo Unico sull’Ambiente prescrive severe disposizione sugli scarichi relativi ad attività produttive. In base alla tipologia di attività, le aziende devono installare alcuni strumenti di prettrattamento nei propri scarichi, come degrassatori o disoleatori. Grassi e oli esausti in massicce quantità hanno effetti devastanti sui depuratori e il rischio per l’ambiente è altissimo. Non a caso la legge ha previsto sanzioni penali.

Anche la specifica disciplina regionale del 2008 obbliga che gli scarichi industriali, intesi per tali tutti quelli non domestici, devono essere provvisti di autorizzazione allo scarico. Spetta ai Comuni rilasciarla dietro parere favorevole del gestore del servizio idrico. Devono essere autorizzati i reflui provenienti da alberghi, ristoranti, lavanderie a secco, autofficine, cliniche mediche, stazioni di servizio, come pure da attività altamente inquinanti come caseifici, oleifici, mattatoi e cantine vinicole che con i loro scarichi incontrollati compromettono il funzionamento degli impianti di depurazione.

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