Assl, sospesa l’indennità. Gli infermieri sul piede di guerra

Assl, sospesa l’indennità. Gli infermieri sul piede di guerra

Con la delibera n° 79 del 28 febbraio 2017, l’Ats (l’Azienda per la tutela della salute) ha deciso in maniera unilaterale di sospendere l’erogazione delle indennità art 44 del CCNL 1995 del Comparto Sanità , detta di “terapia Intensiva” in alcuni reparti fra cui il 118 e il Pronto soccorso e l’indennità detta di “malattie infettive” a molti servizi tra cui il Serd.

Tramite una nota ufficiale, il Nursing up, i sindacati degli infermieri italiani, rende noto che il problema è stato sollevato già a marzo ed aprile scorsi all‘Assessorato alla sanità. In quell’occasione  l’assessore aveva promesso di convocare  un tavolo concertativo per discutere della problematica. Il tavolo è stato a Sassari alla presenza del solo direttore amministrativo Lorusso che ha potuto solo prendere atto delle osservazioni dei sindacati. Durante l’incontro ha preso  l’impegno di non procedere al recupero delle somme, che i dipendenti, a quanto affermano, hanno percepito indebitamente dal 2010 (quasi 6000 euro a testa).

A fine aprile è stata recapitata una lettera ai dipendenti di Ats e ai sindacati dove in tutte le ASSL della Sardegna venivano sospese le indennità di terapia intensiva, sub intensiva e malattie infettive nei reparti non ricompresi nell’art 44 del CCNL 1995. Tale sospensiva se prima veniva giustificata con l’art 54 del DLGS 150 del 2009, è ora invece giustificata dalla delibera 47/42 del 30 ottobre 2010 che definisce i requisiti minimi generali per l’esercizio dell’unità operative ospedaliere e territoriali.

A quanto si legge nel comunicato, la delibera 47/42 viene utilizzata per andare contro il personale dipendente.  Ma non è mai stata tenuta in considerazione quando i sindacati chiedevano la sua attuazione completa. Sopratutto quando denunciano la scarsità del personale nei reparti 24 ore su 24.

Le indennità ora sospese sono frutto di processi negoziali derivati da accordi sindacali vecchi di almeno 12 anni. Accordi presi in assenza di risorse aggiuntive della Regione e sottoscritti in un momento in cui i sindacati e le Asl sarde cercavano la soluzione per arginare la fuga degli infermieri dai reparti “pesanti” ed incentivare cosi il loro lavoro. Una soluzione condivisa in tutta la Sardegna. Si parla di circa 80 euro mensili.

Nel comunicato si legge che:  “è stato sentito varie volte il nuovo direttore generale di Ats parlare di investimenti sul personale, su un aumento economico dei fondi della produttività e della parte variabile, in quanto a suo dire i fondi del personale sanitario sardo sono i più bassi d’Italia. Bellissime parole, condivisibili pure, che accendono le speranze delle platee in cui si va a parlare, ma che stridono con i fatti, con la tagliola degli uffici amministrativi che seguendo le indicazioni, bloccano e sospendendo queste indennità”.

I sindacati continuano “Se si vogliono tagliare gli sprechi in Sardegna certamente non si deve iniziare con gli stipendi dei dipendenti ma andando a stanare e colpire altri sprechi. Tutto ciò fa contrasto con altre situazioni, dove alcuni dirigenti prendono altissimi premi di produttività nonostante il loro stipendio sia ben più alto di quello di un Infermiere”.

Uno dei tanti esempi sono le determine della Asl di Sassari, una è la 859 del 30 agosto del 2016 e l’altra determina, in piena era ATS, è la 65 del 3 marzo 2017. Determine degli affari generali dell’Asl di Sassari che elargiscono, una circa 51.000 euro e l’altra circa 42.000 auro ai due dirigenti avvocati. Somme che sono il premio per le cause vinte come da regolamento interno firmato nell’ultimo periodo commissariale, nonostante, ripeto, gli avvocati prendano già uno stipendio da dirigente.

L’Ats incalza: “Non vogliamo entrare in merito se l’elargizione di tali cifre sia giusta o meno, ma certamente sono un pugno negli occhi rispetto agli 80 euro mensili che l’Ats di contro sospende agli infermieri. La giustificazione è che gli avvocati, nonostante siano pagati per fare questo, hanno fatto risparmiare l’Asl? e allora cosa dovremo dire degli Infermieri che durante il loro lavoro salvano vite insieme ai medici? “.

Cio che infastidisce l’Ats è il sistema dei due pesi e delle due misure. Dove una parte più debole deve soccombere alle scelte dei tagli mentre ai dirigenti si elargisce un premio che è ben superiore allo stipendio annuale (di decine di migliaia di euro) di un infermiere di pronto soccorso che lavora 24 ore su 24. Spesso prende “schiaffi” dai pazienti, colpevole soltanto di essere il front office di una burocrazia inefficiente che lascia spesso soli il personale sanitario.

Il comunicato stampa termine con la richeiesta di un incontro urgente con l’amministrazione. “Chiediamo  un incontro urgente in Assessorato alla presenza dell’onorevole Arru per discutere delle indennità sospese e trovare una soluzione condivisa ma anche per capire come il direttore generale voglia aumentare i fondi per la produttività e la parte variabile del comparto. Chiediamo inoltre anche un confronto sulle due determine dell’Assl di Sassari che hanno elargito quasi 100.000 euro a due avvocati dipendenti e stipendiati”.

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