Diga di Posada aperta dopo la pioggia: “L’acqua non va sprecata”

L’interrogazione in Regione.

La consigliera regionale del Partito Democratico Daniela Forma ha depositato una interrogazione indirizzata al presidente della Regione e all’assessore regionale dei lavori pubblici legata all’apertura delle paratie della diga di Maccheronis sul rio Posada per riversare in mare un quantitativo d’acqua tale da far rientrarel’invaso nei limiti di sicurezza.

“Il Bollettino dei serbatoi artificiali del sistema idrico multisettoriale della Sardegna pubblicato lo scorso 31 Gennaio – dichiara Daniela Forma – riportava che i quantitativi d’acqua presenti nel sistema degli invasi sardi era pari al 47%, corrispondenti a 831 milioni di metri cubi d’acqua.

Per quanto riguarda il monitoraggio della siccità si è registrata complessivamente, sempre al 31 Gennaio 2018, una condizione di “Livello di pericolo” (allerta) con un valore dell’indicatore pari allo 0,18. Una situazione quindi – prosegue Daniela Forma – alquanto critica se si pensa che la forbice che individua una condizione di “allerta siccità” oscilla tra lo 0,15 e lo 0,3 e che ci troviamo nel pieno della stagione invernale.

La questione risulta ancor più delicata se focalizzata sull’invaso del Maccheronis, a servizio dei Comuni di Posada, Torpè, Siniscola, San Teodoro e Budoni. Questi Comuni, a forte vocazione agricola e turistica, sono stati interessati i mesi scorsi da importanti restrizioni dell’acqua per uso irriguo e l’indicatore di stato dell’invaso del Maccheronis al 31 Gennaio 2018, a testimonianza della condizione preoccupante di allerta siccità, risultava al di sotto della media regionale e corrispondente allo 0,16.

Poiché questo è il quadro complessivo regionale e specifico dell’invaso del Maccheronis – conclude Daniela Forma – risulta difficile comprendere l’opportunità della scelta di versare a mare quantitativi di preziosa acqua a seguito di qualche giornata di pioggia che è risultata certo la benvenuta in una condizione acclarata di allerta siccità. Da qui la richiesta di chiarimenti messa nero su bianco e indirizzata al presidente della Regione e all’assessore regionale dei lavori pubblici”.

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