Imposta di soggiorno in Gallura, i sindaci sono divisi: “Così si rischia l’effetto puzzle”

I comuni che l’hanno adottata in Gallura.

Roma l’ha introdotta nel 2011, Firenze ne ha appena deliberato l’aumento, Venezia vara la stangata per gli affitti brevi. La mappa della tassa di soggiorno in Italia è un vero puzzle, cambia da città a città. Così come accade nell’Isola dove non tutte le amministrazioni hanno deciso di imporre il balzello.

Al momento sono solo 13 in tutta la Sardegna i comuni che, approfittando della legge 95 del Governo nazionale, hanno istituito la tassa di soggiorno e non tutti la riscuotono allo stesso modo. In Gallura, per esempio, La Maddalena ha optato per la tassa di sbarco, con tariffe stagionali di 2,50 per chi sbarca dai traghetti e 5 euro per chi decide di fare la gita nell’Arcipelago a bordo dei barconi. Golfo Aranci, ha modulato il tariffario a seconda delle strutture senza tralasciare le case vacanza che dovranno versare una cifra forfettaria annua di 150 euro, e i posti barca, con una tassa sull’approdo di 1,50 a notte.

Anche Olbia, da quest’anno e dopo vari tentativi falliti, è riuscita a dare il formale via al balzello. Ma il battesimo non è stato dei più lieti per la categoria degli albergatori che, in massa, hanno espresso forte dissenso alla scelta dell’amministrazione guidata da Settimo Nizzi. Non è la tassa in sè a suscitare il malcontento dei proprietari e gestori di hotel, quanto la decisione, presa all’ultimo momento dalla Giunta Nizzi, di aumentare la tariffa deliberata dal Consiglio comunale l’estate scorsa.

La tassa di soggiorno che a Olbia è entrata ufficialmente in vigore il primo novembre in formula light, potrebbe presto crescere fino a raddoppiare. Se anche l’assemblea comunale darà il suo placet, la tassa di soggiorno “rinforzata” entrerà in vigore dal prossimo 27 dicembre con le queste tariffe: negli hotel a 5 stelle si pagherà 4 euro a notte, 3 euro nei 4 stelle, 2.50 nei 3 stelle, 1.50 negli altri hotel, 2.30 nei b&b. Da questi prelievi di cui si dovranno occupare gli albergatori, l’amministrazione di Olbia stima di raccogliere 2 milioni di euro. Un bel gruzzolo che, “reinvestiremo nei servizi per l’accoglienza- spiega l’assessore al bilancio Michele Fiori: vogliamo che la nostra diventi una città turistica a tutti gli effetti”.

A pochi chilometri da Olbia, c’è Arzachena, Comune della Costa Smeralda, dove invece, la tassa di soggiorno è ancora in fase di studio. Nel territorio che nel 2016 ha totalizzato un milione e 143mila presenze turistiche, l’assessore al Bilancio e vicesindaco, Cristina Usai, ha chiesto una relazione tecnica sulla fattibilità, sulle modalità di applicazione e una stima del gettito che potrebbe derivare da una sua istituzione. Stima che invece il Comune di Loiri Porto San Paolo, guidato dal sindaco Francesco Lai, ha già portato a termine evidenziando l’esiguo gettito che deriverebbe dal balzello. “Loiri Porto San Paolo ha pochi alberghi- spiega Lai – e non ci sembra giusto tassare le seconde case già gravate dall’Imu”.

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