Ex Legler, da due anni 130 operai esclusi dalla mobilità: “Abbandonati dalle istituzioni”

Ai lavoratori non è stata riconosciuta la mobilità in deroga.

Si è riunito presso la sala polivalente del comune di Ottana il coordinamento degli operai ex Legler, la fabbrica tessile, che sono rimasti esclusi dal riconoscimento della mobilità in deroga per gli anni 2016 e 2017.

All’ordine del giorno vi era l’analisi della vertenza che vede 130 operai impegnati, da più di un anno, nella lotta per vedere riconosciuto un proprio diritto e usufruire, al pari degli altri operai a cui è stata concessa, della mobilità in deroga e decidere le nuove forme di protesta da intraprendere. “Dopo l’approvazione della finanziaria regionale, invece, si è rivelata un’altra presa in giro che mortifica e calpesta ulteriormente la dignità di operaie e operai che, a dieci anni dalla chiusura delle proprie fabbriche, si sentono ancora una volta abbandonati dalle istituzioni regionali e nazionali”, scrivono i lavoratori in un comunicato.

I fronti su cui si concentreranno gli sforzi e le lotte degli operai ex Legler saranno adesso diversi. In vista delle prossime elezioni politiche del prossimo 4 marzo il gruppo degli operai ex Legler ha stilato un elenco provvisorio di 1080 elettori attivi tra operai, famigliari e amici,che si sono resi disponibili a seguire, in sede di votazione, le indicazioni date dal coordinamento degli operai ex Legler.

“Se dalla data odierna ed entro il giorno delle elezioni qualsiasi candidato, partito politico o coalizione, di qualsiasi colore o ispirazione politica si attiverà fattivamente fino a portare ad una positiva risoluzione della nostra vertenza, il coordinamento darà indicazione e si attiverà affinché questi 1080 elettori votino quel candidato, partito o coalizione. Nel caso in cui nessuno si attivi o risolva positivamente la vertenza l’indicazione data agli elettori sarà quella di annullare il voto o di astensione dallo stesso”, fanno sapere.

Non si escludono partecipazioni improvvise, anche se non autorizzate, a riunioni di partiti, comizi e manifestazioni elettorali, nonché ai prossimi consigli regionali alla ricerca di quella risposte che non sono ancora arrivate.
Il coordinamento degli operai ha dato mandato ad uno studio legale affinché proceda ad esaminare tutte le procedure,  la loro correttezza, legalità e applicabilità e tutti i passaggi che hanno portato una parte di operai ad usufruire di un certo diritto e un’altra parte a venirne escluso,così da valutare se esistano gli estremi “per procedere legalmente nei confronti dell’assessorato regionale al lavoro, della presidenza della regione e dei sindacati confederali regionali,provinciali e territoriali che riteniamo responsabili di questa ingiustizia”.

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