Uranio impoverito, la Serbia chiede i lavori della commissione Scanu

L’indagine sulla sindrome dei Balcani sarà acquisita dal governo serbo.

L’invito è di quelli ufficiali: il presidente della Commissione per la Salute e la Famiglia del governo serbo, Darko Laketic, ha chiesto a Gian Piero Scanu e ai membri della commissione d’inchiesta sugli effetti dell’uso dell’uranio impoverito di andare a Belgrado per illustrare i risultati dell’indagine.

Sotto la lente della commissione sono finiti quei giorni del 1999 durante i quali la Nato bombardò la Serbia utilizzando anche bombe all’uranio impoverito. Sotto i bombardamenti morirono più di mille persone, oltre la metà civili. Vennero sganciate tonnellate di uranio impoverito, e i numeri dimostrerebbero come negli ultimi dieci anni in Serbia i casi di leucemia e linfomi siano aumentati del 110 per cento.

Insomma, la Serbia vuole vederci chiaro, e per questo chiede le carte della commissione. Dalle quali pare inoltre sia venuto fuori come i militari italiani, in quei drammatici giorni, si muovessero senza alcuna precauzione in situazioni ad altissimo rischio, e all’oscuro dei pericoli che correvano. I risultati della commissione, un lavoro che il procuratore Raffaele Guariniello ha definito “encomiabile e coraggioso”, saranno presentati a febbraio. Quanto a Gian Piero Scanu, corteggiato anche da Liberi e Uguali, il Pd non avrebbe ancora deciso se ricandidarlo o meno.

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