Anche in Gallura scatta l’obbligo di munirsi di POS per i piccoli pagamenti

Si dovranno accettare anche transazioni inferiori ai 5 euro.

In Sardegna erano 53.418 i POS, lettori di moneta elettronica, attivi alla fine del 2016 presenti presso le imprese, i professionisti e gli esercenti di commercio. 1 ogni 31 abitanti, le “macchinette” in 6 anni sono cresciute di 41.486 unità.

Sono questi i dati dell’Osservatorio di Confartigianato Sardegna per le MPMI, su dati della Banca D’Italia, in vista del prossimo 1° gennaio, data dalla quale, per qualsiasi transazione commerciale, artigiani, liberi professionisti, imprese ed esercenti del commercio avranno l’obbligo di a munirsi di POS per i pagamenti tramite bancomat.

Fra pochi giorni, infatti, a partire dalla data di entrata in vigore della Legge di Bilancio 2018, entrerà anche in vigore la norma sulle sanzioni per chi viola l’obbligo di dotarsi di “lettori di moneta elettronica”: sarà infatti obbligatorio accettare pagamenti anche con bancomat e per importi anche inferiori ai 5 euro.

“Un vantaggio per i consumatori – commenta Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – ma uno svantaggio per artigiani e commercianti i quali dovranno sostenere i costi di gestione del POS delle banche, che possono raggiungere cifre non indifferenti se si tiene conto che spesso ad essere coinvolte sono piccole e medie imprese con fatturati annui spesso contenuti”.

Il provvedimento mira ad accelerare ulteriormente la diffusione e utilizzo della moneta elettronica, cresciuto in modo apprezzabile nell’ultimo triennio, dopo l’entrata in vigore dal 30 giugno 2014 della legge n. 221/2012 che prevede l’accettazione da parte di imprese e professionisti di pagamenti effettuati attraverso carte di debito.

In Italia nel 2006 furono 1.132.129 i POS, che effettuarono oltre 770 milioni di operazioni per un controvalore di oltre 71miliardi e una spesa media di 93 euro; nel 2016 i POS sono diventati 2.093.959, hanno elaborato 1miliardo e 800mila operazioni per un controvalore di oltre 115 miliardi e una spesa media di 63 euro.

Il Consiglio dei Ministri, nella riunione dello scorso 11 dicembre, con un decreto legislativo sui servizi di pagamento nel mercato interno, ha anche disposto che “per i pagamenti tramite carta di debito e prepagata la commissione interbancaria per ogni operazione di pagamento non può essere superiore allo 0,2% del valore dell’operazione stessa; per le operazioni tramite carta di credito la commissione interbancaria per operazione non può essere superiore allo 0,3% del valore dell’operazione”.

Nello stesso decreto anche un buona notizia per i consumatori: viene abbassata, passando da 150 euro a 50 euro, la franchigia massima a carico degli utenti nel caso di pagamenti non autorizzati.

 

L’Associazione Artigiana sottolinea come esistano anche alcuni sistemi che oggi consentono di avere il POS a costi quasi zero come quelli per i quali non ci si appoggia ad una banca per il servizio, ma si opera grazie all’utilizzo degli smartphone.

Confartigianato Imprese Sardegna, in ogni caso, tutelerà imprese e consumatori contro ulteriori aggravi di spesa, vigilando sulla corretta applicazione del provvedimento e sulle commissioni bancarie, e denunciando ogni situazione anomala o poco chiara.

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