Olbia, l’appalto Assl solleva dubbi sulla ditta abruzzese

Fra pochi giorni la Clea concluderà il servizio di lavaggio e sterilizzazione della biancheria per la Assl di Olbia. Scadrà il 30 aprile, la proroga del contratto dell’impresa gallurese. La prima conseguenza ha visto il licenziamento di 40 dipendenti. Sono troppo poche le commesse per pagare tutto il personale. Ad oggi ancora non si sa se l’azienda sanitaria intende assegnare il nuovo appalto alla “Hospital service”.

Un’impresa di Chieti è risultata vincitrice della gara. Ma il proprietario Antonio Colasante, è accusato dalla Procura di Lanciano di truffa ai danni della Asl della provincia di Chieti. I sindacati insorgono. Il segretario regionale Filctem-Cgil Giacomo Migheli e il coordinatore provinciale di Olbia Filctem-Cgil Marino Bussu intendono fare chiarezza sulla vicenda. Spiegano che l’appalto è attualmente sospeso e nonostante gli appelli dei sindacati non si sa cosa la Assl di Olbia intenda fare. Già a marzo i sindacati erano rimasti sbalorditi per il fatto che la Assl avesse valutato come più affidabile, tra le varie offerte, quella della società abruzzese Hospital service. La ditta non ha nessuno stabilimento di lavanderia e neppure di una sede logistica in Sardegna. Per cui, ai normali costi del personale e dei trattamenti contrattuali, si sommano inevitabilmente i costi di trasporto dei traghetti.

I costi del trasporto sono molto alti. La biancheria dovrà essere trasportata in nave da Olbia a Civitavecchia. Poi con i mezzi gommati attraverserà gli appennini sino a Chieti, dove sarà lavata e sterilizzata prima di ripartire e compiere il tragitto di rientro verso Olbia. Riesce cosi difficile capire quali possano essere i margini di maggiore competitività di questa società rispetto alle imprese locali che dispongono in Sardegna di cinque stabilimenti di lavanderia e due centrali di sterilizzazione.

Com’è comprensibile anche i posti di lavoro sono a rischio. Durante l’assegnazione dell’ultimo bando di Olbia, le aziende sarde sono finite al secondo e terzo posto in graduatoria. I sindacati intervennero anche in quell’occasione evidenziando la possibile perdita di molti posti di lavoro. Come dimostrato purtroppo dal ridimensionamento dell’organico della Clea. Anche in questo caso, nonostante gli appelli alla Regione, sino ad oggi non ci risulta che le istituzioni abbiano avviato alcuna indagine conoscitiva. I sindacati lanciano nuovamente l’invito alla Regione perché faccia chiarezza su questa situazione che sta causando problemi occupazionali pesanti nell’intero territorio gallurese.

 

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