Carico di bombe partito sulla nave da Olbia, il video denuncia è un caso

La denuncia del deputato Pili ha fatto il giro d’Italia.

Sul video del carico di bombe partito dal porto di Olbia, la sera del 29 giugno, con destinazione Piombino per poi essere vendute all’Arabia Saudita adesso scoppia il caso. La denuncia, partita dall’onorevole di Unidos Mauro Pili, rischia di finire direttamente a Roma, sul tavolo del Parlamento e anche la Procura di Tempio Pausania starebbe valutando se sussistano i presupposti per un’indagine.

Il carico di bombe, con tanto di scorta, sarebbe stato imbarcato su una nave cargo della Moby giovedì notte. Tre tir anonimi avevano attraversato tutta la Sardegna, da Domusnovas, per arrivare al porto industriale di Olbia in serata. All’interno ci sarebbero state oltre mille bombe destinate all’Arabia Saudita, del tipo Mk83, le stesse che hanno già provocato migliaia di morti in Yemen.

Il carico faceva seguito ad uno partito qualche giorno prima da Cagliari. “Hanno agito con un fare furtivo – ha attaccato il deputato – alla pari di chi consuma un reato grave: nascosti in un angolo del porto industriale, il più marginale del nord Sardegna. Un comportamento che conferma tutte le complicità del governo Gentiloni su questa operazione criminale”.

Il video denuncia ha già raggiunto 30.000 visualizzazioni in pochi giorni.  E ora, su sollecitazione dello stesso Pili, la Procura sta valutando il caso. “Si è trattato di un carico fuori legge per giunta su una nave civile – ha proseguito l’onorevole -. Un traffico di armi condannato anche dall’Onu. La Sardegna non può e non deve stare a guardare, potrebbe esserne la prima vittima”.

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