Caro loculi nel cimitero di Olbia, l’ex assessore Bacciu chiede la verifica del business plan

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Anche chi ha una tomba di famiglia a Olbia deve pagare lo spazio.

Non solo il dolore per la perdita di una persona cara, ma anche la rabbia con il pensiero di subire un torto in un momento di estrema fragilità. E’ quello che provano alcuni olbiesi nel momento in cui devono seppellire i propri defunti al cimitero, a causa dei prezzi, a loro dire, troppo alti. Il problema sorge quando a pagare sono persone che hanno già le tombe di famiglia, quindi, in un certo senso, già pagate.

Per congiungere all’interno dello stesso loculo una bara con una cassettina che conteneva i resti di un altro defunto, i familiari, secondo quanto raccontato, hanno dovuto pagare all’Asco, che gestisce i servizi cimiteriali, 500 euro per la concessione del loculo. Anche se era di loro proprietà ed era già utilizzato. A questo hanno dovuto aggiungere i 285 euro della tumulazione per un totale, iva inclusa, di 897 euro. “Certo, c’è un problema di sostenibilità economica del cimitero – interviene l’ex assessore comunale ai Lavori pubblici Davide Bacciu, oggi consigliere comunale all’opposizione, che all’epoca aveva seguito proprio il project financing per i cimiteri -. E questo è un aspetto che non possiamo trascurare, perchè per il corretto funzionamento dei servizi occorre anche che ci sia un equilibrio economico. Ma quello che bisognerebbe fare adesso che siamo arrivati verso la fine dell’anno è una verifica del business plan con la società di gestione, per capire se ci siano i margini per rivedere i costi”.

Il contratto per la gestione dei cimiteri prevede proprio questo, infatti: che se la società che ce li ha in appalto ottiene ricavi maggiori questi vadano reinvestiti in interventi migliorativi. “Si potrebbero rivedere così il costo dei loculi visto il problema comune segnalato dai cittadini”, conclude Bacciu.

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