La Cisl a Meridiana: “Le toppe sono peggio del buco”

Le dichiarazioni di Gianluca Langiu sulla situazione di Meridiana.

Il segretario della Fit Cisl della Gallura Gianluca Langiu è voluto intervenire sulla situazione di Meridiana e dell’ultimo bando regionale assegnato a Volotea: “È notizia di questi giorni l’ennesimo fallimento da parte del management Meridiana in termini di capacità imprenditoriali: il tanto atteso bando di destagionalizzazione promosso dalla Regione Sardegna, e che vedeva sul piatto circa due milioni di euro per sponsorizzazione co-marketing pubblicità per i voli tra Olbia e Napoli, Torino e Verona, è stato vinto in toto da Volotea, compagnia spagnola che da diversi anni opera sugli scali sardi.

L’ennesimo smacco per una compagnia che ha smesso da anni di fare trasporto aereo, rinunciando a bandi di continuità, quote di mercato, dismettendo aeromobili, licenziando dipendenti a centinaia, trasferendo personale da una parte all’altra dello stivale in un turbinio forsennato di cui non si vede la fine, ancor meno che le ragioni. È di tutta evidenza che per i dipendenti Meridiana la vincita di tale bando, avrebbe comportato seppur piccolissimo, comunque un recupero di ore di volo in un momento in cui si cancellano tratte e futuro quotidianamente”.

Aggiunge che “Purtroppo tale notizia non ci ha sorpreso, ormai abituati ai risultati negativi di questa gestione che finora ha saputo solamente razionalizzare i costi nei momenti detti “di crisi”, dimenticando la vocazione per cui il gruppo Meridiana è stato creato dalla proprietà, ovvero trasportare passeggeri. Ma oramai è una costante vedere che il management Meridiana non riesce a cogliere le opportunità che il mercato le offre (leggi difficoltà Alitalia, o Ryanair senza contributi e regalie, l’esplosione della meta Sardegna a discapito di altre destinazioni “pericolose”, la fame di poli manutentivi e addestrativi).

Azienda per decenni solida, fino a quando non ha deciso di smettere di fare economia per lanciarsi nella finanza creativa, toccando il minimo storico di flotta e rotte, nonostante gli “acquisti” di altre compagnie. La nuova proprietà deve anche e soprattutto iniziare a creare un equilibrio tra solidarietà sociale e profitto, affinché l’organizzazione del lavoro comprenda un’idea di felicità collettiva che generi di conseguenza efficienza e finalmente parlare di sviluppo, e non di continuo ridimensionamento”.

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