Il ministero sospende la chiusura del radar dell’aeroporto di Olbia

Soddisfatto il deputato Unidos Mauro Pili.

“Il radar dell’aeroporto di Olbia per il momento non chiude. Il ministero dei trasporti ha sospeso la decisione dell’Enav e ha invitato l’ente a rivedere i suoi piani.L’accordo per bloccare la nefasta chiusura è stato assunto al tavolo ministeriale nell’ambito del tavolo per scongiurare lo sciopero nazionale dei trasporti. Ora l’Enav dovrà rifare il piano industriale e sottoporlo al Ministero competente. Il ministero ha ritenuto valide le argomentazioni di chi, come il sottoscritto, aveva denunciato la chiusura del centro di controllo avvicinamento aerei dell’aeroporto di Olbia.  Le argomentazioni dell’Enav erano e sono destituite di ogni fondamento e puntano solo a nascondere scelte nefaste legate a contenimento di servizi in funzione di maggiori guadagni.  Spero che la posizione del ministero non sia funzionale al solo allentamento dello sciopero da parte dei sindacati ma che rappresenti una seria posizione di contrasto a questa decisione che costituirebbe a detta di tutto gli esperti un danno incalcolabile al turismo e non solo. Del Rio assiduo frequentatore dell’aeroporto di Olbia bene farebbe ad assumere una posizione risoluta e non si limiti a far sospendere quel provvedimento ma a revocarlo senza ulteriori indugi”.

Lo ha detto poco fa il deputato di Unidos Mauro Pili divulgando l’accordo raggiunto in sede di ministero dove si fa esplicitamente richiamo allo scalo aereo di Olbia.

“Lo scalo gallurese – ha ribadito Pili – è in grado di gestire in autonomia 40/50 voli ora tra atterraggi e decolli. Per raggiungere questo standard con la chiusura del centro avvicinamenti sarà necessario spalmare il traffico anche durante le ore notturne con tutte le conseguenze. Dai 40 ai 50 attuali si passerebbe a 20/30 ora. Ci si troverebbe a dover dedicare gran parte di questa ridotta nuova capacità alle compagnie che pianificano con regolarità ed una piccola parte ad i privati ( per ipotesi 15 alle prime perché Geasar dovrà pur far quadrare i suoi conti e 5 ai secondi che sarebbero gestiti da Eccelsa Aviation). Risultato nefasto perché la clientela che frequenta il terminal Eccelsa, non sarebbe contenta di aspettare ore ed ore perché qualcuno ha già prenotato questo slot (siano essi in partenza o arrivo vale lo stesso discorso). Stiamo parlando di turismo di elite che genera un indotto tale da far vivere il territorio per l’intero anno e potrebbe stancarsi di fare la fila per arrivare o partire dalla Costa Smeralda. Riducendo invece il numero di aerei commerciali si andrebbe a ridurre il guadagno certo di Geasar oltre che naturalmente l’indotto del turismo di “massa” in Sardegna che assieme a quello di elite fa crescere l’intera isola”.

“Le conseguenze di questa scelta sarebbero gravissime – ha sostenuto Pili. Con questa decisione – lo dicono i tecnici – si aumenterebbero i ritardi proprio perché gli aerei che dovranno atterrare o decollare nell’aeroporto di Olbia saranno guidati nelle fasi di avvicinamento dalla torre di controllo di Ciampino. Il governo deve revocare senza indugi il gravissimo declassamento dell’aeroporto di Olbia, inaccettabile sul piano strategico che gestionale. La Sardegna è una regione insulare che deve mantenere la piena efficienza dei servizi aeroportuali e non essere degradata per meri calcoli opportunistici e pseudo finanziari. Il ministro ora deve intervenire direttamente su Enav perché il piano industriale escluda definitivamente questa scelleratezza. Siamo dinanzi a decisioni che ignorano l’insularità della Sardegna e l’obbligatorietà di garantire i servizi aeroportuali efficienti, proprio per le ragioni insite nella condizione di isola. Il ministro – ha concluso Mauro Pili –  faccia revocare questa nefasta decisione e assuma con determinazione l’obbligo di garantire servizi di qualità al traffico aeroportuale verso una regione insulare come la Sardegna”.

 

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