Operazione anti-riciclaggio, altri due arresti. Sequestrata una villetta a Porto Rotondo

Nell’indagine coinvolta anche una società dell’isola: due gli arrestati con l’accusa di auto-riciclaggio.

Nuovo capitolo dell’operazione anti-riciclaggio che mira a smascherare le società che “cannibalizzano” le cooperative per trasferire beni e denaro all’estero e poi farli rientrare. Stavolta nei guai sono finiti due bergamaschi, G.M. e M.B., accusati di bancarotta fraudolenta e reati fiscali di varia natura legati a due cooperative che il tribunale lecchese ha già dichiarato fallite. Secondo l’indagine della Procura di Lecco, le due cooperative, che contavano 500 lavoratori, con attività in provincia di Bergamo, sono state spogliate e poi dichiarate fallite. In questo caso il ruolo principale sarebbe stato quello del consulente aziendale M.S., ora ai domiciliari.

Ma nella vicenda risulterebbe coinvolta anche una società della Sardegna. Sono stati infatti sequestrati i beni della Società “Golfo di Marinella”, oltre a un appartamento a Dalmine a cui facevano riferimento M.S. Inoltre a M.B. sono stati sequestrati beni per un milione e mezzo di euro, tra i quali un Rolex, una Jaguar e una villa in Gallura, intestata a una società svizzera. E acquistata, secondo l’accusa, proprio con i soldi arrivati dalle cooperative.

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