Olbia, proposta di demolizione rampa del Nespoli

E’ imminente la demolizione della rampa d’accesso vicino allo stadio Nespoli. L’intento e’ di mitigare il rischio idrogeologico.

A questo scopo il comitato di quartiere Bandinu-Maria Rocca, presieduto da Andrea Mura, ha inviato una lunga lettera aperta rivolta all’Amministrazione. Nella lettera virata esposta una soluzione alternativa alla demolizione, per salvaguardare sia il passaggio del rio Siligheddu sia la viabilità.

“Il Comitato di Quartiere “Bandinu – Maria Rocca”, da me rappresentato, ha recentemente esaminato la proposta di demolizione, data per imminente, della rampa di discesa dal cavalca ferrovia che va da Via Vittorio Veneto verso Via Roma, con deviazione verso il piazzale antistante il Campo Sportivo Bruno Nespoli, una delle rare vie d’accesso al nostro quartiere.

‘Condividiamo pienamente l’esigenza di migliorare il deflusso delle acque del Seligheddu, ma non comprendiamo perché ciò debba avvenire a scapito della mobilità tenendo conto che tale svincolo costituisce una fondamentale ”cerniera” fra la città ed il Porto verso la parte Sud di Olbia, compresi l’Aeroporto e i suoi accessi dal resto della Sardegna’.

Se, come riteniamo, è possibile ottenere contemporaneamente il miglioramento del deflusso dell’acqua verso mare ed il mantenimento della rampa , occorre a nostro avviso muoversi in questa direzione, anche perché, per realizzarla, furono spesi nel 1987 ben 14 Miliardi di vecchie lire“.

La lettera continua illustrando la possibile soluzione alternativa:

“Se, come riteniamo, è possibile ottenere contemporaneamente il miglioramento del deflusso dell’acqua verso mare ed il mantenimento della rampa , occorre a nostro avviso muoversi in questa direzione, anche perché, per realizzarla, furono spesi nel 1987 ben 14 Miliardi di vecchie lire.

A nostro parere, è oggi possibile ottenere entrambe le cose: eliminare il pilone dal mezzo del Seligheddu, realizzare una campata unica di appena 40 metri in acciaio al posto di due da 20 metri.

Da approfondimenti e verifiche fatte, la superficie di smaltimento diventerebbe superiore a quella stessa del Ponte di Ferro, a qualche decina di metri verso mare. L’altezza delle nuove travate in acciaio sarebbe inferiore a quella delle attuali travi in cemento.

Ma non basta, demolire e ricostruire quei 40 metri di ponte costerebbe meno della sola demolizione dell’intera rampa!”

In conclusione, il presidente Mura si rivolge al Sindaco per cercare un dialogo:

“Tutto ciò a conferma che con questo accorgimento andremmo a risolvere due problemi in uno: quello di migliorare il deflusso delle acque e quello della di una maggiore scorrevolezza del traffico , altrettanto importante per il collegamento della città.

Con la presente, il Comitato vuol manifestare alla S.V. la volontà di collaborare con l’Amministrazione per superare eventuali resistenze alla realizzazione di una importante opera per la sicurezza della Città mantenendo anche lo svincolo verso il “Nespoli”“.

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