Vita da amare arriva per la prima volta in Sardegna: a Porto Rotondo l’evento per la disabilità

La manifestazione con la collaborazione dello Yacht Club.

Dopo la presentazione qualche settimana fa a Porto Rotondo, è stata presentata oggi pomeriggio a Palazzo Pirelli a Milano l’ottava edizione di Vita DA aMare la manifestazione di “teamworking” rivolta a persone con disabilità che quest’anno si svolgerà per la prima volta in Sardegna dopo  il successo delle ultime tappe in Liguria. Venerdì 22, sabato 23 e domenica 24 settembre, circa cento ragazzi speciali si imbarcheranno con oltre sessanta tra accompagnatori, volontari, esperti velisti, medici e operatori sanitari, a Porto Rotondo, grazie alla collaborazione dello Yacht Club, della Marina e del Consorzio di Porto Rotondo con l’assistenza della Guardia Costiera.

La manifestazione è ancora una volta patrocinata dal Consiglio di Regione Lombardia e quest’anno è sostenuta anche dal Comune di Olbia grazie all’impegno del sindaco Settimo Nizzi e all’assessore al Turismo Marco Balata, e gode del patrocinio della Regione della Sardegna. “L’amministrazione comunale di Olbia non può che accogliere con gioia e sostenere fortemente questa iniziativa, occasione unica per sensibilizzare i cittadini sul tema dell’inclusione sociale e per incentivare il turismo accessibile”, ha detto l’assessore al Turismo del Comune di Olbia Marco Balata.

“Vita Da aMare è partita otto anni fa grazie all’idea di un gruppo di amici che ha voluto condividere la passione per la barca a vela con persone con disabilità – spiega Claudio Pedrazzini, presidente di Forza Italia nel consiglio regionale della Lombardia -. Così è nato qualcosa di unico rivolto non solo ai ragazzi speciali, ma a tutti coloro che si mettono a disposizione degli altri con grande sensibilità. Quest’anno, grazie al supporto di Angelo Usai della Boomerang, i nostri ragazzi avranno a disposizione ben 18 imbarcazioni dai 14 ai 18 metri. La scelta della vela non è casuale: si tratta di un’attività che a bordo impegna tutti, occorre necessariamente vivere gomito a gomito 24 ore su 24, dalla navigazione in mare aperto, ai pasti, al riposo in porto, stimolando le capacità di aggregazione e di fare squadra”.

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