San Teodoro, “Don’t touch my brain” l’arte contro la violenza

Il 21 aprile a San Teodoro in mostra l’arte come strumento di lotta collettivo contro il femminicidio e la violenza in tutte le sue forme. Tra sagome di donne e uomini segnate per terra col gesso e abiti da sposa appesi al balcone i visitatori potranno ammirare immagini forti per scuotere le coscienze e sollecitare cittadini e istituzioni a costruire una società non violenta. Il nome dell’iniziativa è “Don’t touch my brain”, “Non toccare la mia mente”.

E’ una performance artistico-ambientale contro la violenza, nata in Sardegna e “Made in Usa”. La mostra è partita dagli Stati Uniti, ha attraversato l’Europa e fra qualche giorno arriverà in Sardegna, a San Teodoro. Il progetto è nato dall’idea della fotografa Sebastiana Falchi Martinez, nata a Sassari ed emigrata in California, e dell’artista Nietta Condemi De Felice, di Nuoro.

Secondo quanto affermano le due artiste, l’obiettivo è quello di spaccare in due quell’armatura ereditata dai nostri avi, madri, padri e nonni fatta di vergogna e omertà rispetto alla violenza domestica e nella società, con la collaborazione di tutti. L’evento è rivolto a tutti. I visitatori possono, infatti, partecipare a “Don’t touch my brain” disegnando la sagoma del proprio corpo a terra o esponendo dal balcone di casa il proprio abito da sposa o da sposo. Sono simboli di un amore troppo spesso macchiato dal sangue del femminicidio e di altre violenze.

Ai partecipanti verrà chiesto di scattare una foto della propria sagoma o del vestito e pubblicarla sulle pagine Facebook e Instagram dedicate all’evento. Per partecipare occorrerà scrivere “Ci sono anche io Don’t touch my brain” con nome, cognome e città.

L’esibizione è decollata il 17 marzo in California. L’evento clou, patrocinato dal Comune, sarà a San Teodoro, il prossimo 21 aprile. A partire dalle 9,00 in piazza Gallura, saranno allestite finestre e poggioli con abiti da sposa usati. Gli studenti disegneranno a terra le sagome. In tarda serata, è in programma il convegno “La violenza e gli effetti collaterali sugli affetti e sulla società”. Per occasione interverranno l’antropologo Bachisio Bandinu, la naturopata Patrizia Cossu, la giornalista Carmina Conte, la scrittrice Giovanna Mulas, l’avvocato Mariagrazia Corrias, la psicologa Carla Concas e la presidentessa del Centro antiviolenza di Olbia Patrizia Desole. Letture di Giovanni Carroni e Annalisa Uda, poesie di Marella Giovannelli.

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