Omicidio San Teodoro, i risultati dell’autopsia. Il corpo di Erika verrà cremato a Olbia. Le novità dell’indagine

Conclusa l’autopsia sul corpo della ragazza di Biella.

Finita l’autopsia, questo pomeriggio, all’istituto di medicina legale dell’ospedale di Nuoro, il corpo di Erika Preti, la 28enne di Biella uccisa a coltellate a San Teodoro, domenica scorsa, è stato riconsegnato ai genitori. Che ora hanno manifestato la volontà di cremarlo a Olbia, per poi riportare solo le ceneri con loro a casa. Quello di essere cremata pare, infatti, fosse un desiderio più volte espresso dalla ragazza negli anni.

Dall’autopsia di oggi il medico legale Vindice Mingioni non ha potuto far altro che confermare che la ragazza è stata uccisa da due coltellate alla gola, inferte con un coltello seghettato per tagliare il pane, probabilmente lo stesso che la vittima insieme al compagno Dimitri Fricano stava usando per preparare i panini prima di una gita in gommone. Per la relazione completa del medico bisognerà, però, aspettare ancora qualche giorno.

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Ma su cosa sia accaduto nella villetta alle porte di San Teodoro è ancora giallo. Gli inquirenti, coordinati dal procuratore di Nuoro Andrea Garau, lavorano a due ipotesi. La prima, che ad uccidere Erika sia stato il compagno, che però continua a dichiararsi innocente. La seconda che si sia effettivamente verificata un’aggressione. A sostegno di questa tesi, in serata i proprietari della villetta che ospitava la coppia hanno affermato che sarebbero spariti “un Rolex e 500 euro”. Non si hanno ulteriori riscontri.

Il medico legale che ha eseguito l’autopsia è stato incaricato anche di appurare se l’ematoma riportato da Fricano è compatibile con la sua ricostruzione dei fatti, cioè quella dell’aggressione a scopo di rapina.

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