Omicidio San Teodoro, i risultati dell’autopsia: ecco com’è morta Erika

erika petri

Omicidio San Teodoro, l’autopsia su Erika Petri.

Sono state due coltellate alla gola ad uccidere Erika Petri, domenica scorso a San Teodoro. Due colpi inferti sul collo della 28enne di Biella in vacanza in Sardegna, con il coltello per tagliare il pane, che i carabinieri hanno ritrovato e sequestrato all’interno della villetta sulla statale 125 in località Lu Fraili.

E’ questa la conferma che arriva dall’autopsia svolta dall’Istituto di medicina legale. Per il rapporto completo del medico patologo bisognerà aspettare alcuni giorni. Ma intanto trovano fondatezza i primi riscontri dei carabinieri di San Teodoro.

Il fidanzato della ragazza, Dimitri Fricano, si trova ancora all’ospedale di Olbia in stato di choc. Ha continuato a confermare agli inquirenti la sua versione dei fatti e cioè che è stato aggredito in casa da degli sconosciuti, che l’avrebbero tramortito e ucciso Erika per rapina. Oggi pomeriggio dovrebbe, comunque, lasciare il nosocomio e i familiari stanno parlando con le autorità per permettere il ritorno a Biella, non essendo stato emesso nessun provvedimento cautelare a suo carico.

Il magistrato di turno Andrea Garau l’hanno iscritto ieri, infatti, nel registro degli indagati per omicidio volontario senza procedere all’arresto. Una misura precauzionale, al momento, che gli ha permesso di nominare un avvocato di fiducia, Roberto Onida del foro di Tempio Pausania, e seguire più da vicino l’inchiesta.

Erika e Dimitri, entrambi di Biella, erano ospiti da amici in una villetta, lungo la statale 125, in località Lu Fraili, poco fuori l’abitato di San Teodoro. Si trovavano in Sardegna per vacanza con l’idea di girare l’isola e per la giornata di ieri avevano già programmato una gita in gommone a Tavolara.

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