Speranze e ambizioni di Spano, attaccante del San Teodoro.
Samuele Spano è stato una pedina fondamentale per la salvezza del San Teodoro in Serie D. “E’stata una stagione durissima ma al tempo stesso soddisfacente. Non abbiamo mai mollato e alla fine, seppur soffrendo, abbiamo raggiunto il nostro obbiettivo”. Il gioiellino di Sant’Antonio di Gallura ha avuto cinque anni fa l’occasione della vita. L’Arzachena lo diede in prestito al Pescara dove divenne titolare inamovibile della formazione Primavera. “Avrei esordito di sicuro in Serie A, nell’ambiente se ne parlava, ma un maledetto infortunio a due mesi dalla fine del campionato me lo impedì“.
Rimpianti? “Personalmente ho fatto il massimo. Ma nel calcio, come in ogni circostanza della vita, ci vuole anche fortuna. A me è mancata”. il 7 luglio compirà 23 anni. E ha da poco aperto un’enoteca proprio a San Teodoro.”In Serie D sto bene, ma se arrivasse la possibilità di un contratto da professionista non ci penserei due volte. Stapperei la bottiglia del miglior spumante che ho in negozio”. Fare seriamente il calciatore comporta sacrifici. “In ogni categoria. Li ho sempre fatti e non me ne pento. Per questo penso di meritare qualcosa di più“. Tecnica e velocità. Dribbling, cross e tiro. Il pane quotidiano di Samuele.
“Quest’anno ho giocato da attaccante esterno o dietro le punte. Preferisco quest’ultimo ruolo: mi permette di calciare in porta”. Un gioiello sul mercato. “Non so se resterò a San Teodoro. Non avrei problemi a farlo ma non ne abbiamo ancora parlato”. Calciatore moderno con spiccate doti offensive. E grinta quanto basta. “Non sono un armadio. Ma se c’è da fare la guerra non mi tiro indietro”. Un difetto? “Sono testardo. Ma pensandoci bene è anche un pregio: se mi metto in testa di fare una cosa ci devo riuscire a tutti i costi”. Dove affronterà la prossima sfida il gioiellino di Sant’Antonio di Gallura?
