Efisio Mele, il judo come modo di essere

La storia e i valori del maestro del Centro Sportivo Olbia Mele.

Efisio Mele è l’incarnazione del judo. Da oltre 40 anni trasmette i valori di una disciplina che è l’essenza della sua vita. La prima risposta è un ringraziamento speciale:”Ho iniziato a 10 anni con il maestro Gianni Perdomi. Senza di lui non staremo parlando di judo in questo momento”. Che cosa ha ammaliato il bambino Efisio? “La competizione. Il confronto diretto sul tatami. L’adrenalina che ti dà“. Il maestro Mele a 15 anni è già cintura nera. “Vinsi i campionati italiani cadetti a Napoli”. Il primo di una serie infinita di allori. “Ho avuto la fortuna di vincere subito. Ma se mi chiedi dove sono i trofei ti rispondo che non lo so“. Due volte campione nazionale, vari tornei internazionali tra cui un “Guido Sieni”, argento europeo a Londra nel 2005, oro mondiale a Tours un anno dopo.

Titoli trovati negli annali. Perchè lui non ne fa menzione alcuna. “I ricordi ce li ho dentro. Le emozioni che non provo più combattendo me le danno i ragazzi. Ma è molto più difficile controllarle. La prima volta ho rischiato l’infarto“. La vittoria mai fine a se stessa. “L’importante è come si vince. Se hai dato il 100% si può anche prescindere dal risultato“. Quale è la dote fondamentale di un tecnico? “Deve trasmettere. Se un allievo ha fiducia va oltre quello che normalmente esprime“. La differenza tra un buon judoka e un campione? ” La testa e il cuore. Tutto il resto si può costruire”. Il judo come continua ricerca del miglioramento. “Tutti quelli che pensano di essere arrivati sono finiti“. Si capisce subito se un atleta può arrivare in alto? “Lo spirito giusto lo cogli immediatamente. Dopo sono necessarie le conferme fisiche: la multilateralità del ragazzo”.

Una disciplina dove la razionalità non è tutto. “C’è anche l’istinto. Ma anch’esso è un fattore allenato“. Efisio Mele è vice presidente della Fijlkam regionale e responsabile del settore judo. “La Federazione nazionale ci ha concesso l’onore di organizzare i mondiali veteran e kata”. La prestigiosa kermesse è in programma dal 28 settembre all’ 8 ottobre al Geovillage di Olbia. “E’un orgoglio immenso”. Il Centro Sportivo Olbia, la sua palestra, avrà tre atleti alla manifestazione: il fresco campione europeo Raimondo Degortes, suo fratello gemello Francesco e Pasqualino Deiana. Quali le sensazioni? “Le gare si analizzano dopo. Cosa ne parli a fare prima?” Ma quando Raimondo Degortes ha vinto l’oro europeo Efisio Mele cosa ha fatto? “Mi sono seduto in tribuna da solo in silenzio per mezzora a godermi il successo. Stavo bene”. I valori del judo si apprendono se si apprezzano. “Se si pratica con lo spirito giusto fa crescere indubbiamente come persona. In caso contrario no”. Anche perchè in questa arte marziale c’è il sale della vita. “Si insegnano prima le cadute. Così si impara a rialzarsi”. Grazie maestro.

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