Pugilato, Biancamaria Tessari guerriera del ring

Il carattere e i sogni della diciassettenne Tessari.

Biancamaria Tessari è una delle più promettenti speranze del pugilato italiano. L’allieva di Egidio Pellegrino ha 17 anni. “Ho iniziato per la passione di mio papà. Quando avevo 12 anni mi ha portato in palestra e non ne sono più uscita”. Nasce a Soave, in provincia di Verona, ma sale sul ring vicino a Bologna. “E’stato amore a prima vista. Mi hanno colpito il sacrificio e la fatica“. Ma soprattutto l’esplosivo mix della boxe: “Forza e tecnica. Senza la seconda la prima non serve a nulla“. A Olbia. Palestra Martellini, da tre anni. “Mio padre è ingegnere e gira l’Italia per lavoro. Abbiamo sempre la valigia in mano”. Nel 2015 il primo clamoroso alloro: la medaglia d’argento agli europei in Ungheria. “Un successo arrivato nell’inconsapevolezza della mia gioventù. Ancora non capivo quelle che potevano essere le mie potenzialità”. Un risultato dai risvolti particolari. “L’anno successivo non ho reso per nulla. Al campionato europeo disputato in Turchia sono uscita al primo turno”.

Una lezione fondamentale. “Da allora ho cambiato testa”. Con a fianco il maestro Egidio Pellegrino: “Mi hanno subito affascinato la sua figura e la sua proverbiale saggezza”. Caratteri diversi. “Io sono molto espansiva. Lui è più ermetico. E’ stato bellissimo trovare l’equilibrio. Ci capiamo con un semplice sguardo”. La ripartenza di Biancamaria Tessari trova lo sbocco decisivo agli inizi di marzo a Chieti: “Ho vinto un importante torneo nazionale. C’erano tutte le migliori”. La definitiva consapevolezza. Seguono vari raduni con la maglia azzurra sino all’appuntamento internazionale di fine giugno in Slovacchia: “Ho vinto i primi due incontri, ma in finale mi sono lussata il gomito sinistro“.

Un’altra dura prova da superare. “E’ stata tosta. Mi allenavo anche con il gesso eseguendo gli esercizi possibili. Poi 10 sedute di fisioterapia”. Ma non basta. “Serviva il pieno recupero mentale”. Ecco di nuovo l’importanza di un maestro come Egidio Pellegrino: “E’stato fondamentale“. La settimana scorsa il tanto atteso rientro sul ring: la Silesian Cup in Polonia. “Ho vinto i primi due match, ma in semifinale ho preso un brutto colpo al gomito e per precauzione non ho combattuto in finale”. Tappa dopo tappa verso il futuro.A fine novembre ci sono i mondiali in India“. Con che spirito li affronterà Biancamaria? “Parteciparci è il mio sogno nel cassetto“. Cosa serve per arrivare lontano? “La testardaggine. E io ne ho in quantità più che sufficiente”.

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