Budoni piange la scomparsa di Giovanni Amadori, memoria storica del paese

Si è spento serenamente giovedì 30 settembre, nella sua casa a Berruiles.

Lutto a Budoni per la morte di Giovanni Amadori. “Con la sua scomparsa, perdiamo un pezzo importante della nostra comunità. Porta con sé una parte della memoria storica della città”. Queste le parole di cordoglio espresse dal primo cittadino di Budoni, Giuseppe Porcheddu.

Giovanni Amadori risulta nato a Tempio il 26 novembre 1918, perché un secolo fa, la frazione di Santa Giusta che oggi appartiene a Loiri Porto San Paolo, apparteneva al comune di Tempio. Negli anni cinquanta sposa Maria Rosa Amadori, originaria di Budoni, 15 anni più giovane di lui, conosciuta in una delle sale da ballo che frequentava. Una passione, quella per il ballo, che accompagnerà Giovanni per il resto della vita.

Dall’unione dei due coniugi, nascono dieci figli: Angelica, Salvatore, Giuseppe, Tonina, Mario, Caterina, Luciano, Anna Lisa, Roberto e Patrizia. E diciotto nipoti. Giovanni non aveva potuto proseguire gli studi e non era andato oltre la terza elementare, ma non era analfabeta: scriveva le lettere con la grafia ricca di ricami che si usava un tempo.

Non venne arruolato nella Seconda Guerra Mondiale, che scoppiò quando era poco più che vent’enne, ma della guerra ricordava la fame ed il fatto che i soldati andassero nelle case a portarsi via il cibo, per poter continuare a combattere. Nella vita Giovanni Amadori ha svolto diversi lavori: dal carbonaio all’operaio edile, dal pastore all’olivicoltore. “Quando abitavamo a Giaddoni – ricorda il figlio Giuseppe oggi sessantacinquenne – alla fine della scuola, quando avevo nove o dieci anni, ricordo che mio padre mi portava con il mio fratello più grande a lavorare la vigna che aveva in concessione. Il nostro compito era quello di scacciare gli uccelli, facendo rumore con delle tavolette di legno, affinché i volatili non si mangiassero la nostra uva. Babbo aveva anche ereditato 10.000 metri di oliveto, dal quale ogni anno estraeva 250 litri di olio. Tra le sue passioni c’era naturalmente il bere il suo bicchiere di vino, cosa che ha fatto sino a quattro mesi fa, ma posso dire di non averlo mai visto ubriaco. Era una persona solare, alla quale piaceva molto anche passare il tempo giocando a carte con gli amici. Mancherà a tutti noi“, conclude Giuseppe.

Giovanni Amadori negli ultimi quattro mesi si era lentamente debilitato ed aveva espressamente chiesto alla famiglia ed in particolare ad il figlio Mario, con il quale ha vissuto a Siniscola, di essere portato a morire nella sua casa di Berruiles. I figli hanno realizzato il desiderio del padre, che è morto serenamente, mentre parlava ad uno di loro. Verrà sepolto come suo volere, nel cimitero della frazione di Santa Giusta.

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