Oschiri



Oschiri, il comune delle panadas

Situata ai confini tra Logudoro e Gallura, ai piedi del maestoso massiccio granitico del Limbara e affacciata sul suggestivo paesaggio del Coghinas, Oschiri si erge come un gioiello che coniuga storia millenaria, bellezze naturali e tradizioni gastronomiche. È un fiorente centro noto per le sue prelibatezze culinarie, tra cui spiccano le famose panadas, gustose sfoglie ripiene di carni e aromi naturali. Questo piatto-simbolo del paese è celebrato ogni agosto durante una festa dedicata, che si tiene in concomitanza con la fiera agroalimentare della Gallura.

La storia di Oschiri

Già in epoca neolitica, l’area era abitata, come testimoniano le suggestive Domus de janas, particolarmente presenti nel sito rupestre di Santo Stefano. Queste antiche grotte scavate nella roccia raccontano storie millenarie di insediamenti umani e riti sacri. Ma è soprattutto in epoca nuragica che Oschiri rivela la sua importanza storica, grazie alla presenza di numerosi ed imponenti nuraghi, simboli di un’antica civiltà che ha lasciato un segno indelebile nel paesaggio della Sardegna. Durante l’epoca romana, fu un centro di notevole rilevanza, come attestano i resti di una necropoli e altri reperti archeologici che testimoniano l’attività e l’influenza dei Romani in questa regione. Il medioevo segna un’altra fase significativa nella storia di Oschiri. Appartenente al giudicato di Torres, nella curatoria di Monte Acuto, il paese vide l’edificazione di un castello, noto come Cugato o Castro, da parte dei giudici di Torres. Questo castello divenne in seguito sede vescovile, appartenente alla diocesi di Castro, dal 1116 al 1503, confermando l’importanza strategica e religiosa di Oschiri durante il medioevo. Con la caduta del giudicato nel 1259, Oschiri passò sotto la signoria dei Doria, potente famiglia genovese, per poi finire sotto il dominio aragonese intorno al 1350. Gli Aragonesi incorporarono il paese nel ducato di Monte Acuto, feudo dei Tellez-Giron, che detenevano il potere sulla regione fino al 1839, quando il sistema feudale fu abolito e Oschiri fu riscattato.

Cosa vedere a Oschiri

Nel cuore del centro storico di Oschiri, le case basse e le strade strette, pavimentate in pietra, raccontano secoli di storia. Qui sorgono gioielli dell’architettura sacra come la Parrocchiale della Beata Vergine Immacolata, risalente al XVIII secolo e rifatta nel 1903, e la Chiesa Romanica di San Demetrio dell’XI secolo. Ma il patrimonio religioso di Oschiri si estende anche oltre i confini del centro abitato, con chiese campestri risalenti allo stesso periodo, come San Giorgio, San Pietro, San Sebastiano e Nostra Signora di Othi, quest’ultima parrocchiale di un villaggio abitato sino al XVII secolo. A cinque chilometri da Oschiri, si erge imponente Nostra Signora di Castro, una cattedrale che ha dominato il paesaggio dal finire dell’XI secolo al 1508. Circondata da mura e arricchita da cumbessias, alloggi per pellegrini, e un edificio a due piani, questa antica struttura racconta storie di devozione e spiritualità che si mescolano con il fascino dell’architettura romanico-lombarda. Ma la storia di Oschiri affonda le radici ancora più in profondità, risalendo al III millennio a.C. Testimonianze di antiche civiltà si trovano disseminate nel territorio circostante, dalle domus de Janas alle necropoli di Malghesi e Pedredu, fino ai dolmen e menhir di monte Cuccu, monte Ulìa e di Berre. Il sito prenuragico più celebre ed enigmatico è il complesso di Santo Stefano, un’area ricca di rocce tafonate e incisioni rupestri che raccontano di riti sacri e misteri ancestrali. Il territorio oschirese è disseminato di oltre 60 insediamenti nuragici, tra cui spiccano i nuraghi monotorre Accas Alvas, Longu e Monte Uri, con la sua singolare pianta quadrangolare, e i complessi Lu Nuraconi e Sa Conchedda. Al MuseOs del paese, oltre a un famoso carretto in bronzo e a due navicelle votive bronzee, è possibile ammirare reperti archeologici che raccontano la storia millenaria di questa terra, dalle antiche civiltà nuragiche fino al periodo romano. Oschiri  è anche natura incontaminata e avventure all’aria aperta. Le vallate che circondano il paese, punteggiate di lecci, sugherete e macchia mediterranea, offrono un ambiente ideale per escursioni indimenticabili. Tra queste, l’escursione nella foresta su Filigosu è imperdibile, un’oasi protetta dove è possibile avvistare cervi, daini, donnole, mufloni e una varietà di rapaci che solcano i cieli.


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