Chiusi i contatori alle palazzine di via Bellini, 20 famiglie restano senz’acqua

Famiglie senz’acqua ad Olbia.

Ci sono persone costrette a letto da anni, bimbi che si sporcano giocando, neonati cui va cambiato il pannolino. Persone che, più di altre, necessitano del bene più prezioso e fondamentale: l’acqua. Non devono essere dello stesso parere gli operai di Abbanoa che, questa mattina, si sono recati in un condominio di 4 palazzine, nel quale vivono complessivamente 20 famiglie, in via Bellini 81 ad Olbia. Improvvisamente hanno chiuso i rubinetti dell’acqua delle case, portandosi via, come si fa in questi casi, anche il collegamento del contatore.

Lo stacco dell’acqua.

“Non si può tagliare l’acqua improvvisamente – racconta una residente, che ha chiesto di restare anonima, per paura di ritorsioni -. Invece sono arrivati gli operai che hanno messo i sigilli al contatore e piombato i tubi. Addirittura volevano aprire la strada per chiudere il tubo dal tombino”.

La vicenda.

La vicenda è emersa nel 2013, quando i residenti del condominio chiesero, in seguito alla scoperta che alcuni inquilini non pagavano regolarmente le bollette, di avere un contatore ciascuno nella propria abitazione. Una richiesta rimasta inascoltata che portò nel 2014 a chiudere l’acqua alle famiglie, mentre si scopriva che i soldi di quanti pagavano venivano utilizzati per pagare i debiti dei non paganti. Per questo, in segno di protesta, nessuno decise di pagare portando alla morosità di tutti partita da 20mila euro e ora arrivata a 50mila euro.

Della vicenda si era occupato anche l’ex sindaco Gianni Giovannelli che chiese un incontro con Abbanoa al fine di installare a ciascuno un contatore, ma fu un fuoco di paglia. Non se ne fece nulla, perché dissero che i costi erano troppo alti.

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