L’area protetta di Santa Teresa è realtà, un’opportunità anche per il turismo

L’area marina protetta Capo Testa – Punta Falcone.

E con il nulla osta arrivato dal ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio il disciplinare provvisorio entra in vigore. L’area marina protetta Capo Testa – Punta Falcone è diventata realtà, da questo momento sarà possibile gestire ogni attività che si svolgerà al suo interno.

Durante la presentazione il sindaco Stefano Pisciottu ha ripercorso le tappe che hanno portato alla realizzazione dell’Amp, insieme ad altri soggetti protagonisti di questa difficile impresa. Entro 180 giorni dall’istituzione dell’area marina protetta doveva essere realizzato il regolamento di esecuzione. Pisciottu optò, invece, per un disciplinare provvisorio, ovvero uno strumento flessibile, in continua evoluzione, da tenersi fino all’approvazione del regolamento definitivo.

Nel frattempo, sono state disciplinate alcune attività preliminari e si è provveduto alla delimitazione della zona A, rossa, riserva integrale in cui sono consentite solo attività di studio. Tale zona risulta circondata da boe di segnalazione che si accendono al buio. Augusto Navone, direttore dell’Area marina protetta di Tavolara e Punta Coda Cavallo, a riguardo, ha portato la sua testimonianza personale su come deve essere gestita e valorizzata una zona A integrale. Navone considera che gli effetti della tutela della biodiversità in queste aree sono molto positivi. Innanzitutto si ha la rigenerazione di alcune specie di animali marini. La riserva integrale oltre a ripopolare l’intera area marina, va a incentivare, a livello economico, il turismo subacqueo e l’attività di pesca.

Qui si inserisce l’attività di educazione ambientale dove i pescatori possono collaborare con l’ente per trasmettere il loro sapere e la propria esperienza. Stefania Pinna, ecologa marina e rappresentante di Legambiente, ha sottolineato quanto sia importante per l’area marina protetta la salvaguardia della biodiversità. Alghe e posidonia sono rilevanti non solo perché ospitano molte specie di animali marini, ma anche perché sono esseri viventi capaci di contrastare i cambiamenti climatici. Infatti, le piante acquatiche assorbono una parte cospicua di anidride carbonica nell’atmosfera proteggendoci dall’inquinamento. 

Infine, Emiliano Deiana, presidente dell’Anci Sardegna e sindaco di Bortigiadas, ha parlato della volontà di inserire l’area marina protetta di Capo Testa – Punta Falcone in una rete più ampia, quindi situata al centro tra Tavolara e Capo caccia. Una sorta di collaborazione tra le aree marine protette, e tra i territori costieri e quelli dell’entroterra.

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