La Protezione civile di Santa Teresa resta senza contributi e scoppia la polemica

L’associazione aspetta il contributo dalla Regione.

I volontari della Protezione civile di Santa Teresa sono messi a dura prova. I soldi necessari per lo svolgimento dei servizi di pubblica utilità stanno terminando. E purtroppo i problemi legati al mancato finanziamento delle attività, dal 118 al soccorso in mare e al servizio antincendio, riguardano anche altre associazioni presenti nel territorio isolano.

Problemi che sono stati risolti in alcuni casi. Ad esempio ad Arzachena i cittadini devono ringraziare l’ex campione di sci Alberto Tomba, che con il suo generoso contributo, ha permesso all’associazione Agosto89, di poter acquistare una nuova ambulanza. Anche tra i privati, più o meno famosi, scatta una gara di solidarietà per aiutare le associazioni in difficoltà economiche.

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Ma per l’associazione di protezione civile Lungoni i soldi ci sarebbero, ben 25.000 euro di contributi regionali che tardano ad arrivare. Dopo due solleciti, uno nel mese di agosto e l’altro in settembre, inoltrati dall’Azienda tutela salute, e varie telefonate agli uffici in Regione, ancora si attende una risposta.

Nel frattempo nel 2018 è scaduta la convenzione stipulata tra l’Ats e l’ente Aures, che prevede la sostituzione di un’ambulanza dopo i sei anni di vita e con più di 200mila chilometri effettivamente percorsi. Così l’associazione di protezione civile Lungoni, suddivisa in due distretti, San Pasquale e Lungoni, e con la Misericordia presente in tutto il territorio, si è vista costretta ad effettuare tempestivamente l’acquisto della nuova unità mobile.

Pertanto la nuova ambulanza sarebbe adesso quella operativa, e quella che prima era considerata operativa, ma ormai vecchia, diventa la seconda ambulanza, con funzione di emergenza. Grazie alla nuova convenzione con Aures difatti la vita delle ambulanze è stata allungata.

Della somma di 60mila euro, necessaria alla compravendita della Fiat Ducato, una parte è stata finanziata dal Comune di SantaTeresa e l’altra prelevata direttamente dalla cassa dell’associazione. Una cifra non indifferente come spiega il presidente dell’associazione Lungoni, Antonia Lai, che adesso reclama il contributo regionale.

“É nostro diritto avere quel denaro. Vogliamo sapere che fine ha fatto, sono mesi che lo stiamo aspettando. Le altre associazioni hanno preso i soldi a loro assegnati”, dice.

Pensando alle spese di prima necessità, che ogni giorno vanno affrontate e il valore delle attrezzature, si capisce che la situazione comincia a diventare pesante. “Le divise devono essere cambiate periodicamente secondo quanto deciso dalla convenzione, si arriva a spendere dai 200 ai 220 euro a divisa – continua  Lai – I nostri volontari ci danno una mano, ma i soldi che mancano gravano sul bilancio”.

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