Santa Teresa s’interroga sui motivi dell’attentato alla pescheria Murru

L’ordigno posizionato all’esterno della pescheria.

Una brutta vicenda quella accaduta la notte di giovedì davanti alla Pescheria Natalino Pesca in via dell’artigianato a Santa Teresa di Gallura, ancora sottoposta ad indagine da parte delle forze dell’ordine. La nota pescheria è stata presa di mira da una banda di malviventi che ha posizionato un’arma esplosiva, con probabilità fabbricata in casa, davanti la porta di ingresso con l’intento di causare un danno all’edificio o intimorire i proprietari.

Salvatore e Claudio Murru sono i titolari della pescheria all’ingrosso che rifornisce diversi ristoranti e operatori della grande distruzione in paese, dagli astici e aragoste allevate in vasca alle orate e ostriche provenienti dalla Francia. La famiglia, inoltre, gestisce il ristorante Bocche di Bonifacio a Capo Testa ed il chiosco sulla spiaggia di zia Colomba. All’interno del capannone in zona artigianale c’è anche il punto vendita di pesce al dettaglio al cui esterno è stato ritrovato il rudimentale oggetto esplosivo.

La fatalità ha voluto che in quel momento qualcuno passasse lì vicino a scoraggiare i malintenzionati dal loro piano oppure forse si trattava di un errore di fabbricazione  dell’ordigno? Da capire innanzitutto l’obiettivo del gesto: entrare nel locale e rubare la preziosa merce o danneggiare l’edificio per una possibile vendetta?

I furfanti potrebbero essere stati immortalati dalle telecamere. Se così non fosse sarebbe difficile venirne a capo della dinamica. Bisogna capire anche se i balordi conoscessero le abitudini dei proprietari, ovvero se sapevano che i Murru erano soliti aprire la porta d’ingresso, quella più piccola, dall’interno, non accorgendosi, quindi, dell’ordigno sistemato dietro di essa. Un’ulteriore congettura da non trascurare.

II destinatario del tentato disastro potrebbe essere uno dei due imprenditori o il figlio di Claudio, Ulisse Murru, da tempo impegnato nel movimento sardo pro-territorio e attivo sulla questione dell’area marina protetta Capo Testa Punta Falcone. 

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