La casetta del Wwf di Santa Teresa diventa il centro per la difesa del Mediterraneo

La nuova sede del Wwf di Santa Teresa.

“Con l’inaugurazione della nuova sede del Wwf di Santa Teresa diventa un centro di interesse e di studio per la difesa del mare Mediterraneo ed in particolare dello Stretto delle Bocche di Bonifacio”. Così la presidente del Wwf Donatella Bianchi, madrina della serata introduce il suo discorso di apertura, ricordando il compianto Andrea Quiliquini, ambientalista che nel 1997 aveva donato la casetta con il cortile all’associazione, da poco ristrutturata grazie al contributo della Fondazione Sardegna.

“Questo mare delle Bocche, se oggi è così è perché qualcuno tanti anni fa ha avuto la lungimiranza e il coraggio di intraprendere battaglie importanti per difenderlo. Fermare il transito delle petroliere, intraprendere battaglie controcorrente e raggiungere risultati straordinari. Questo ha fatto Andrea Quiliquini, insieme ad altre persone accanto a lui. Ho avuto la fortuna di conoscerlo e nutro un’ammirazione sconfinata nei suoi confronti”, ha aggiunto Bianchi.

E poi la presidente sottolinea come l’immagine del delfino presente in molte sedi dell’associazione voglia rappresentare un emblema per la difesa di numerose specie marine. Pertanto anche a Santa Teresa non poteva mancare tale simbolo, che si trova scolpito dentro il cortile a sinistra della porta d’ingresso. La giornalista e presentatrice della trasmissione Linea Blu si sofferma sulla funzione di tale struttura.

“L’idea era di far nascere un centro di educazione ambientale dedicato al mare, ai mari profondi. Chi vorrà potrà entrare e vedere un allestimento innovativo e tecnologico e capirà quale è la nostra sfida, proteggere il mare dai rifiuti, dalla plastica che lo sta invadendo. E tutto questo deve uscire da questa piccola sede del Wwf Gallura che diventerà un momento di educazione ambientale per tanti bambini che in inverno verranno a visitarla”, conclude.

La sala didattica è stata chiamata Sala Immersione dei Mari profondi ed è pitturata di un blu scuro dal quale si possono vedere sagome di animali marini che fluttuano. Se all’interno vi sono oggetti e rivestimenti che richiamano l’ambiente marino, esternamente si possono ammirare piante e arbusti della macchia mediterranea, come l’ulivo, l’albero del limone, l’elicriso e il rosmarino selvatico. Tra le piante si scorgono piccoli panda finti a ricordare il simbolo per eccellenza dell’associazione che difende gli animali in pericolo di estinzione.

L’evento dell’inaugurazione della nuova sede Wwf Santa Teresa ha permesso all’organizzazione no profit di promuovere tre spot nuovissimi che hanno come protagonisti la tartaruga, la balena e la manta, per sensibilizzare la lotta contro l’inquinamento da plastica in natura. Ancora una volta la scelta di Santa Teresa è dovuta alla sua vicinanza al parco nazionale della Maddalena e di avere da quest’anno una sua area marina protetta, Capo Testa- Punta Falcone. Inoltre, in futuro farà parte del Parco internazionale delle Bocche di Bonifacio, questa sarà la prossima sfida, la creazione di un vasto parco marino tra le acque francesi e quelle italiane.

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