Festival di Santa Teresa, prove di distensione. E c’è chi propone un evento alternativo

Il caso dell’evento Musica sulle bocche a Santa Teresa.

Concedersi un anno sabbatico e aspettare che le polemiche si affievoliscano. Nelle ultime due settimane infatti le contestazioni sono proseguite anche su giornali di carattere internazionale. La posizione del sindaco di Santa Teresa Stefano Pisciottu, riguardo il caso dell’artista israeliano escluso dal Festival Musica sulle bocche, è categorica.

“Se facciamo finta di niente svolgiamo un servizio pessimo per la nostra comunità e per la Sardegna. Va stigmatizzato quello che è successo. Secondo voi la comunità ebraica farà finta di niente? Le dichiarazioni fatte sono gravissime e discriminatorie. Le ha fatte a nome della comunità di Santa Teresa, non doveva permettersi. Non accettiamo le scuse del direttore”, ha affermato. 

Un concetto ribadito dal sindaco durante la seduta straordinaria in consiglio comunale del 18 marzo, per far valere la sua volontà di sospendere il Festival Musica sulle bocche. 

Anche la posizione del consigliere delegato allo spettacolo e ambiente Paolo Sardo si trova in linea con quella di Pisciottu. “Favata non doveva permettersi di mettere in mezzo il nome di Santa Teresa – ha spiegato Sardo -. Ho fatto crescere il Festival per cinque anni. Non c’è mai stato razzismo dentro il Festival. Enzo ha avuto varie cadute di stile, è sotto gli occhi di tutti”. 

L’assessore alla Cultura Giovanni Andrea Pagiolu parla di un rapporto precario tra la comunità di Santa Teresa ed il Festival internazionale di jazz. Secondo la sua opinione questa polemica sarebbe l’occasione giusta per riflettere su tale rapporto. “Il radicamento del Festival sui giovani é debole, c’è poca partecipazione, e ciò incide negativamente sul Festival. Si potrebbero mettere insieme due artisti uno israeliano e l’altro palestinese in modo da creare un evento mediatico che porti a una distensione e allo stesso tempo pubblicità a Santa Teresa”, afferma.

Dello stesso avviso la consigliera del gruppo di minoranza Angela Antona, che si dichiara favorevole a predisporre un’iniziativa a favore di Eyal Lerner, il musicista israeliano vittima dell’atto discriminatorio perché considerato sionista. Cioè invitarlo al di fuori del Festival. O altrimenti sarebbe auspicabile un direttore artistico diverso da quello attuale o addirittura chiedere a Favata di autodimettersi. 

Per Pisciottu ciò non sarebbe possibile, visto che non é nelle mani dell’amministrazione comunale la nomina e la revoca del direttore artistico, ma compete all’associazione Jana project che gestisce l’evento. Così il finanziamento comunale di 40mila euro da erogare all’associazione quest’anno potrebbe essere interrotto. Anche perché la convenzione con l’associazione sarebbe in fase di rinnovo. 

Contro la sospensione della rassegna degli spettacoli musicali che si dovevano tenere il prossimo agosto é la responsabile del settore socioculturale del comune di Santa Teresa, Giancarla Occhioni. “L’evento non rappresenta solo Santa Teresa, ma i diciotto anni di lavoro svolti per organizzarlo, doverlo sospendere é come annullarlo. I turisti associano Santa Teresa a Musica sulle bocche, le nostre location sono ritenute uniche. Musica sulle bocche rientra tra i grandi eventi della Sardegna, non è possibile non trovare altra soluzione. Diamo una punizione a Favata non al festival”, replica amareggiata. 

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