Travolto e ucciso mentre attraversa sulle strisce, l’assicurazione paga la metà perché è cardiopatico

Secondo la compagnia il danno subito dai familiari sarebbe meno grave a causa della sua malattia.

Il caso è di quelli destinati a fare scalpore: nel settembre del 2016 un anziano di Uta, 80 anni, è stato travolto mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali da un automobilista 50enne, indagato per omicidio stradale. L’uomo è morto qualche giorno dopo all’ospedale, per le gravi ferite riportate nell’incidente.

Ora, un anno e mezzo dopo, secondo quanto racconta il quotidiano La Nuova Sardegna, l’assicurazione propone di liquidare alla famiglia dell’anziano il 50 per cento di quanto previsto dalle tabelle proprio perchè l’anziano investito era affetto da una patologia coronarica. Insomma, era cardiopatico. E quindi, secondo il ragionamento della compagnia di assicurazioni, il danno subito dai familiari sarebbe minore.

Una proposta che ora rischia di trasformarsi in un lungo duello a suon di carte bollate. La compagnia di assicurazioni insiste sul fatto che a causa del quadro clinico pregresso della vittima il 50 per cento sarebbe la cifra giusta, valutando la presumibile “speranza di vita”. I familiari, che si sono affidati a uno studio legale, ribattono con la relazione del medico legale, secondo la quale “le lesioni traumatiche conseguenti all’incidente sono state determinanti nel far precipitare il quadro clinico”. Ma la domanda è una soltanto: quanto vale la vita di una persona anziana?

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