Pallavolo, Laura Pinna una dirigente nell’anima

La travolgente passione di Laura Pinna.

Laura Pinna rappresenta l’esempio vivente di come deve essere un dirigente sportivo. “Vorrei che tutti provassero le emozioni che la pallavolo mi ha fatto provare“. Originaria di Iglesias si trasferisce per lavoro in Emilia. “Quando mio marito fu rapito dalla Sardegna non ci pensai due volte”. Dopo 20 anni di nuovo nell’isola. “Chi non è sardo non può capire cosa vuol dire”. Come scoppia la scintilla tra Laura e la pallavolo? “Trascinata dalla passione di mio figlio. Tanto che da Budoni un bel giorno ci siamo trasferiti a Olbia”. Qui l’incontro con Francesco Marcetti, presidente della Pallavolo Olbia. “Una persona speciale. Di una competenza unica. Diventare dirigente è stato naturale. Ho dato subito la mia disponibilità per il settore giovanile”.

Laura Pinna è un vulcano sempre in attività. “Ho un carattere che mi consente di trasmettere la mia passione”. Con lei i progetti scuola della società biancorossa prendono il volo. “Ho introdotto i giochi senza frontiere di fine anno scolastico tra gli istituti cittadini. I bambini riscoprono i giochi di una volta e nel finale approcciano la pallavolo“. Alle spalle anche un anno da presidente del club. “Francesco aveva bisogno di ricaricarsi. Ho accettato l’incarico per quel motivo. Il fatto che sia tornato più determinato di prima mi rende orgogliosa“. Entusiasmo e responsabilità. “I genitori devono capire che un percorso sportivo è fondamentale per i loro figli consentendo loro di confrontarsi e di svilupparsi armonicamente”.

La più grande gioia? “Vedere i bambini felici“. Magari coinvolgendo anche i più grandi. “Quest’anno abbiamo introdotto le sfide tra i genitori. Molti di loro si sono resi conto del lavoro che c’è dietro ogni allenamento”. La scommessa più emozionante per Laura è il sitting volley, disciplina che prevede la partecipazione di atleti con disabilità fisiche. “La nostra Sara Desini a soli 18 anni è uno dei punti di forza della nazionale italiana. La allena mio marito Massimo Manecchia. Una soddisfazione che non ha prezzo”. Passione pura. “Non ho mai voluto e mai vorrò un centesimo per ciò che faccio. Se un bambino lo stimoli adeguatamente stai piantando un seme per una società migliore“.

 

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