Cresce la “new economy” della cannabis legale

La crescita del mercato della cannabis legale.

L’epoca che stiamo vivendo è davvero molto particolare dal punto di vista dell’occupazione: se da un lato tantissime figure lavorative tradizionali sono numericamente calate a picco e sembrano destinate a cadere presto nel dimenticatoio, dall’altro c’è chi si spreme le meningi per inventare qualcosa che possa imporsi sul mercato.

Cannabis legale: un settore in forte crescita

Start up innovative, invenzioni, tantissimi freelance, impiegati che operano in smart working… il mondo del lavoro sta cambiando in modo davvero epocale e tra i settori che potrebbero rivelarsi i più floridi del prossimo futuro vi è senz’altro quello della cannabis legale.

Numerose aziende, in Italia come in altre nazioni, hanno scelto di operare in questo settore riscontrando dei risultati molto interessanti: il business del settore è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi anni e anche i risvolti in termini occupazionali, ovvero di creazione di posti di lavoro, non passano inosservati.

Ma che cos’è il mercato della cannabis legale, o meglio, come può la cannabis essere legale?

La differenza tra la cannabis legale e quella illegale

Come ben sappiamo, la cannabis rientra tra le cosiddette droghe leggere, è una sostanza stupefacente che non ha effetti particolarmente accentuati ma che è comunque reputata una droga che, in quanto tale, non è legale.

In Italia è assolutamente vietato il commercio di queste sostanze, viene tollerato il consumo per uso personale che, tuttavia, è comunque punito con sanzioni amministrative; al di là di questo, ad ogni modo, si sta parlando di una sostanza che ha effetti psicotropi e che per questo motivo può essere molto dannosa per la salute.

I prodotti a base di cannabis che si possono ormai trovare con grande facilità anche in rete, si pensi ad esempio alla cannabis legale in vendita online su e-commerce come Prodotti-Cannabis.it, non sono degli stupefacenti e proprio per questo motivo sono venduti liberamente.

A distinguere la cannabis legale da quella legale è un aspetto in particolare, ovvero la quantità di THC in essa contenuta.

Il THC, ovvero il delta-9-tetraidrocannabinolo, è un principio attivo naturalmente contenuto nella cannabis il quale conferisce all’organismo quella sensazione di sballo e di euforia tipica delle sostanze stupefacenti.

Nella cannabis legale le quantità di THC sono inferiori alla soglia fissata dalla legge, ovvero lo 0,6%: lo Stato Italiano ha ritenuto dunque che al di sotto di tale soglia la cannabis e i prodotti affini non hanno effetti psicotropi e, per tale ragione, possono essere venduti liberamente sia tramite punti vendita fisici che attraverso e-commerce.

Grande interesse da parte dei consumatori

Sebbene, come visto, questi prodotti non offrano effetti analoghi a quelli degli stupefacenti, l’interesse da parte dei consumatori verso i medesimi è altissimo, come confermato dal cospicuo business delle imprese del settore.

Se si acquista cannabis legale, ovviamente, gli obiettivi del compratore sono ben diversi da quelli di chi vuol procurarsi dello stupefacente: sebbene tali prodotti non abbiano effetti psicotropi, infatti, possono comunque rivelarsi interessanti nelle loro azioni rilassanti, in molti ad esempio li considerano un toccasana per trattare l’ansia.

Quello della cannabis legale, dunque, potrebbe essere un settore ricco di opportunità per chi vorrebbe avviare una start up, come anche per chi sta cercando un lavoro dipendente: la normativa che disciplina il settore sembra ormai essersi assestata definitivamente, di conseguenza le aziende che vogliono trattare questo genere di prodotti potranno verosimilmente farlo in tutta tranquillità negli anni a venire.

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