La protesta dei sindaci della Gallura sul decreto nazionale Sicurezza

La protesta sul decreto Sicurezza in Gallura.

Le cronache nazionali dei primi giorni dell’anno sono state caratterizzate dalla contestazione portata avanti da alcuni sindaci nei confronti del decreto Sicurezza. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e quello di Napoli, Luigi De Magistris, sono arrivati addirittura a minacciarne la non applicazione, per quanto riguarda il divieto di iscrizione in anagrafe per i migranti richiedenti asilo.

Ne abbiamo parlato con due sindaci galluresi la cui storia politica è riconducibile all’area di centro sinistra. Fabio Albieri, primo cittadino di Calangianus, e Domenico Mannironi, sindaco di San Teodoro. In entrambe la posizione è di critica nei confronti del merito del dispositivo.

“Il decreto Sicurezza lo contesto e non lo condivido nel merito” – ha dichiarato Fabio Albieri – “Ma ritengo molto complicato non rispettare una legge dello Stato”. E prosegue, “Non lo condivido perché aumenta la clandestinità e, conseguentemente, i rischi legati alla sicurezza dei cittadini sono maggiori”.

“Sono un sindaco che ha giurato fedeltà alle leggi dello Stato” – afferma, invece, il Domenico Mannironi – “Rispetto le leggi del Governo fatte per difendere il nostro Stato da una situazione di confusione internazionale”.   Prosegue Mannironi, “Ciò detto mi ritengo libero di seguire la mia coscienza e valori di solidarietà altruismo che da sempre hanno dettato le regole della mia vita. Le leggi non possono essere in contrasto col codice morale di ognuno di noi”.

“Credo che su alcuni articoli del decreto ci debbano essere di margini di discussione e analisi per migliorare il dispositivo” – conclude il primo cittadino di San Teodoro – “Senza creare situazioni ancora più difficili per quelle persone che si trovano in grande difficoltà”.

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