Investitori truffati, tra gli indagati anche un 39enne di Olbia

Indagato un 39enne di Olbia.

C’è anche un 39enne di Olbia tra gli indagati nel procedimento penale che ha portato al fermo di Roberto Diomedi, il 51enne di Cagliari arrestato sabato scorso con l’accusa di associazione a delinquere e truffa aggravata. Il sistema della Bolton Holding Limited e ad altre società che operano nel settore degli investimenti internazionali, dell’intermediazione e delle cripto valute, ha permesso di truffare 4mila piccoli investitori tra Sardegna e Triveneto.

Grazie alle predette società, gli indagati hanno infatti esercitato, in assenza delle prescritte autorizzazioni, un’attività finanziaria promuovendo la compravendita di strumenti finanziari dietro la promessa di profitti elevati, pari al 5% lordo mensile, indi ripagando gli incauti investitori, idealmente rassicurati da rendimenti particolarmente favorevoli in tempi molto brevi, con fondi raccolti presso nuovi clienti applicando in sequenza il noto “schema Ponzi”; ciò, finché non è “crollata” la catena di raccolta del denaro.

Alla prima scadenza annuale dell’investimento, infatti, solo alcuni investitori sono rientrati in possesso di parte delle somme investite e la maggior parte di essi non ha ottenuto alcun rendimento, né la restituzione dei capitali raccolti sull’intero territorio nazionale, per circa 5 milioni di euro, ai danni degli ignari risparmiatori.

La Procura di Cagliari ha fatto notificare gli arresti domiciliari anche a B. D. 47 anni di Quartu, l’obbligo di dimora a F. D. 42 anni di Sinnai, V. D. 34 anni di Villacidro, ad E. L. 34 anni di Oristano e a G. D. R. 36 anni di San Vero Milis accusati di reati collegati all’attività dell’ex consulente finanziario, peraltro da tempo cancellato dall’albo. Nell’inchiesta del pubblico ministero risultano indagate complessivamente 10 persone, tra cui A. F. 39 anni di Olbia.

L’attività investigativa svolta dalla Guardia di Finanza e dal Compartimento della polizia postale di Cagliari nasce proprio a seguito delle denunce di truffa sporte da diversi cittadini cagliaritani ed il pubblico ministero inquirente, conseguentemente, ha delegato, allo stesso Compartimento, lo sviluppo delle denunce delle vittime nonché il rintraccio delle ulteriori centinaia di investitori truffati, sparsi su tutto il territorio nazionale, l’audizione di testimoni, l’esecuzione di innumerevoli attività di intercettazioni telefoniche e telematiche volte a ricostruire lo schema illecito utilizzato e la rete posta in essere dagli indagati.

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