Il Natale degli ultimi a Olbia, tra solidarietà e pasti caldi

Il Natale dei meno fortunati a Olbia.

Solo in Sardegna, secondo il nuovo rapporto della Caritas, l’incidenza delle nuove povertà è del 51,5%, un dato aggravato dalla pandemia. Sono famiglie che vivono sopra la soglia della povertà e che quest’anno non sapranno cosa mettere in tavola o quale dono scambiarsi, sopratutto ai più piccoli, che come tutti i bimbi attendono l’arrivo di Babbo Natale.

Per questo motivo, numerose associazioni si sono mosse sul territorio per rendere felice il Natale di tutti, grazie anche alla collaborazione di numerosi olbiesi che hanno donato generi alimentari e non. Il 16 dicembre, come ogni anno, è partita l’iniziativa del Miracolo di Natale, dove sono stati raccolti generi alimentari e giocattoli per i bambini nelle scalinata della Basilica di San Simplicio. L’evento benefico è stato curato dall’associazione Guardian Angels e patrocinato dal Comune di Olbia, con la presenza delle associazioni Agio, Auser e Avis.

Nei due Spazio Conad di Olbia, il 18 dicembre, si è tenuta, invece, la Spesa Solidale, dove tanti hanno partecipato ad acquistare generi alimentari e non per i più bisognosi. Nei centri commerciale di zona Basa e Sa Marinedda, infatti, sono state raccolte 12 tonnellate di cibo. Grande adesione anche per la manifestazione Scatole di Natale, che si è tenuta il 14 e il 15 dicembre in piazza Nassirya. L’iniziativa, nata da un gruppo di mamme della scuola Santa Maria, che ha coinvolto anche le associazioni Libere Energie, Pollicino e Centro aiuto alla vita, è stata un successo. Sono centinaia i pacchi raccolti per le mamme, papà, i bambini e le famiglie in difficoltà, consegnati alle associazioni. A partecipare anche i quartieri, i paesi vicini e le altre scuole cittadine.

“Il gruppo Scatole di Natale, desidera esprimere un personale ringraziamento a tutti coloro che con affetto hanno aderito alla nostra iniziativa benefica – fanno sapere -. Ciò che doveva essere una piccola e semplice raccolta di regali natalizi si è trasformata in una inaspettata ed emozionante valanga di solidarietà sia per i più piccolini che per i più grandi. Questi pacchi regaleranno un momento di gioia a coloro che ora ne hanno davvero più bisogno. Un piccolo gesto ma che per molti vuol dire tanto. Grazie di cuore, agli olbiesi che sempre mostrano, in ogni occasione, quanto è grande il cuore della nostra città e a tutte le persone che dai paesi limitrofi, nonostante la distanza e il freddo, hanno voluto, comunque, dare il loro personale pacco di Natale”.

La Croce Rossa di Olbia anche quest’anno ha allestito un albero addobbato, nella sede di via Tienanmen 11, una raccolta di giocattoli e così i bambini e i ragazzi più bisognosi non hanno trovato vuoto il loro albero di Natale. Un aumento delle richieste a Olbia. “C’è stato, soprattutto dopo la pandemia, un aumento delle richieste da parte delle famiglie – dichiara il presidente dei Guardian Angels, Alessandro Serra -, a Olbia sono circa 600 e questo è deludente perché speravamo che con la ripartenza del turismo la gente riprendesse a lavorare”.

Torna il cenone di Natale.

Non solo regali, ma anche il pranzo e il cenone per i più fragili. “Come ogni anno si sta svolgendo al Centro Umanitario di via Canova, ma anche alla Cittadella – afferma l’assessora alle Politiche Sociali, Simonetta Lai -. Si sta tenendo ovviamente nel rispetto delle regole, con green pass e distanziamenti. Sono tante le famiglie che nei giorni scorsi hanno ritirato la spesa di Natale, anche se abbiamo avuto un po’ di problemi nella consegna e stiamo vedendo come organizzarci. Quest’anno ci sarebbe dovuta essere anche la merenda di Natale al centro Umanitario, ma, anche perché i volontari non sono abbastanza, partirà direttamente a gennaio, per permettere a tutti quelli che vorrebbero mangiare qualcosa da noi a metà giornata, come una cioccolata calda, un tè con i biscotti o un panino”.

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