Coronavirus, l’allarme dei consulenti del lavoro di Sassari: “Procedura vecchia, i sussidi saranno in ritardo”

La difficile situazione descritta dai consulenti del lavoro.

L’emergenza coronavirus ha avuto ripercussioni anche sui commercialisti e i consulenti del lavoro che si trovano costretti ad operare tra mille difficoltà, per gli adempimenti dell’entrata in vigore del decreto legge.  L’imposta della cassa integrazione emergenziale “COVID-19” sta costringendo i professionisti a presentare una molteplicità di domande differenti, caso per caso, ma che sono accomunate, invece, dalla stessa uguale situazione.

“Gli strumenti a disposizione sono ancora strutturati con vecchie procedure amministrative, che nulla hanno a che vedere, con una situazione di emergenza, come quella del COVID 19″, spiega il presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro della Provincia di Sassari Giuseppe Oggiano.

“Sarebbe stato, invece, più produttivo e veloce creare un unico ammortizzatore sociale emergenziale, così come indicato dalla nostra presidente nazionale Marina Calderone, in una lettera inviata in data di ieri, al presidente del governo Giuseppe Conte”, prosegue Oggiano.

Con questa procedura, invece, non sarà possibile e i lavoratori non riceveranno i sussidi nei tempi promessi, nonostante l’enorme sforzo profuso dai consulenti del lavoro, i quali, nonostante il periodo di quarantena forzata e lavorando anche da casa non hanno mai fatto mancare il loro supporto e sostegno professionale alle aziende.

Nulla si dice, sottolineano i commercialisti, sul fatto che le aziende, nella stragrande maggioranza dei casi, non abbiano la liquidità necessaria per far fronte ad un eventuale anticipo delle prestazioni di cassa integrazione.

“Dichiarare che il 15 di aprile verranno corrisposti gli stipendi ai dipendenti  sembra una vera e propria utopia ed ingenera false illusioni – prosegue Oggiano -. È giusto che vengano fornite corrette informazioni sulla reale attuale situazione, al fine di poter trovare, tutti insieme, soluzioni, più giuste e più rapide, per poter uscire da questo dramma sanitario, che, a breve, rischierà di trasformarsi anche in dramma economico”.


consulenti del lavoro dicono che non si tireranno indietro e faranno la loro parte, ma chiedono con grande forza, “di essere messi nelle giuste condizioni di poter operare in favore delle aziende nostre assistite”.

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