Isole dell’arcipelago “contese” con Arzachena, la minoranza di La Maddalena non ci sta

isola mortorio

La minoranza di La Maddalena contro il sindaco di Arzachena.

Non ci sta la minoranza del Consiglio comunale di La Maddalena a vedersi soffiare da Arzachena alcune isole, parte dell’arcipelago, ovvero Mortorio, Camere, Nibani, Bisce e Cappuccini e Soffi, oggetto della richiesta di riperimetrazione da parte dell’amministrazione comunale arzachenese.

Oggetto della polemica, infatti, è proprio la proposta da parte del sindaco Roberto Ragnedda, di annetterle nei confini comunali, rifacendosi a un documento del 1977. “Dalle relazioni e dalle mappe storiche inviateci dalla Direzione generale per la pianificazione urbanistica e servizio osservazione del paesaggio dell’assessore regionale all’Urbanistica ed Enti locali – aveva detto il primo cittadino -, risulta il riconoscimento delle funzioni amministrative al comune di Arzachena nel 1977 in merito alla realizzazione e alla manutenzione degli impianti luminosi di segnalazione su queste stesse isole”.

Pronta la risposta dell’opposizione del Consiglio comunale di La Maddalena. “La risposta del sindaco di Arzachena, chiarisce il vero obiettivo del tentativo maldestro di entrare in possesso delle isole dell’arcipelago maddalenino, con conseguente ingresso di diritto nella gestione del parco, dopo più di vent’anni dell’istituzione dell’ente”. Lo dichiarano i consiglieri Annalisa Gulino, Rosanna Giudice, Manila Salvati, Alberto Mureddu, Giovanni Manconi.

“Venti anni di vincoli, limiti e costrizioni per il territorio maddalenino – aggiungono – dettati appunto dalle norme stringenti del parco. L’assenza di detti limiti, ha consentito al Comune di Arzachena, una crescita abnorme, sopratutto in termini di strutture a servizio del turismo. Questa formula è tipica di chi vuole entrare dalla finestra quando è uscito dalla porta. Mentre si può pensare ad una errata conoscenza e quindi ad un errore materiale diverso è per chi, dall’ufficio tecnico di Arzachena, consapevolmente, rilasciò delle autorizzazioni su territori non ricadenti sotto la propria giurisdizione”.

“Ci preoccupa che il temporaneo allineamento dei pianeti tra Regione e amministrazione di Arzachena – spiegano -, attraverso la vicinanza di qualche assessore, non rappresenti l’occasione per una ghiotta manovra, fatta con destrezza, al fine di privarci delle nostre isole. Ulteriori preoccupazione, per noi, è rappresentata dalla certezza che, se dovesse passare la linea percorsa da Ragnedda, analoghe richieste, potrebbero essere, a questo punto avanzate, da tutti I comuni frontalieri, facendoci diventare, di fatto, la piscina ed il giardino dei vari territori. Stessa logica, potrebbe essere utilizzata domani da Bonifacio che con lo stesso spirito potrebbe avanzare la pretesa su razzoli santa Maria e Budelli”.

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