Ad Arzachena la prima edizione del progetto ‘A scuola con Grazia Deledda’

Il progetto ‘A scuola con Grazia Deledda’ ad Arzachena.

Giovedì 11 gennaio, dalle ore 10 alle ore 12, presso l’AMA – Auditorium Multidisciplinare Arzachena, si terrà la giornata conclusiva della prima edizione del progetto letterario – didattico “A scuola con Grazia Deledda. Verso i 100 anni dal Nobel” con la consegna degli attestati a ben 150 studenti degli Istituti Comprensivi 1 e 2 di Arzachena.

Il progetto è patrocinato dal Comune di Arzachena tramite il delegato alla Pubblica Istruzione Michele Occhioni e ha come forma visiva “Lilac”, il quadro creato per l’occasione dall’artista Angela Pala, che raffigura una Grazia Deledda poliedrica, moderna, ma fedele a se stessa. Le lezioni sono state ideate e progettate dalla professoressa Maria Antonietta Azara e dall’associazione culturale Liberamente Me secondo i risultati delle ultime scoperte in ambito deleddiano.

“Abbiamo creduto in questo progetto che ha l’obiettivo di divulgare tra i giovanissimi la figura eccezionale di Grazia Deledda, rimarcandone il ruolo di prestigio nella letteratura nazionale e mondiale – afferma il delegato alla Pubblica Istruzione, Michele Occhioni -. Come donna e come scrittrice rimane un esempio di forza, determinazione e talento che i nostri studenti devono conoscere e apprezzare e da cui possono trarre grande ispirazione“.

Come nasce il progetto?

A quasi cento anni dalla vittoria del Premio Nobel per la Letteratura, Grazia Maria Cosima Damiana Deledda, unica donna italiana ad essere stata insignita di questo riconoscimento, è un’autrice per lo più esclusa dai programmi scolastici, a differenza dei suoi colleghi uomini, la cui presenza non è mai stata messa in discussione.

A scuola con Grazia Deledda. Verso i 100 anni dal Nobel nasce come un percorso letterario e didattico finalizzato a raccontare, nelle scuole e non solo, la scrittrice sarda alle nuove generazioni, affinché in un futuro si abbiano ragazzi capaci di rivelarla ai loro coetanei, facendola uscire dal velo d’ombra di un’austera Nuoro di fine Ottocento, per ridarle quella forma tutto tondo che possiede, ma va scoperta, come un tesoro.

Un esempio di resilienza e modernità.

Grazia Deledda è una scrittrice, ma ancora prima è il manifesto della società matrilineare che la Sardegna vanta. Sin dagli otto anni di età sa già cosa vuole diventare: frequentò, come era concesso allora alle fanciulle, le scuole elementari fino alla quarta classe, che scelse di ripetere, per rimanere ancora un altro anno a scuola. “Finito di ripetere la quarta elementare, finiti i miei studi; e forse anche la carriera di scrittrice” scriverà amareggiata.

Ma il suo essere determinata e resiliente, due caratteristiche che la società contemporanea ci invita ad avere, senza farci riflettere, però, sui grandi esempi del passato che si sono fatti portatori di esse, sono state la sua salvezza. Grazia Deledda è stata capace di ricostruire il suo percorso di vita secondo i suoi desideri.

E così, studiando a fondo il suo percorso di vita e uno dei pochi scritti ambientati in Gallura, l’autrice ci insegna a lottare per i propri sogni, ma soprattutto, che da una porta chiusa, si potranno aprire infiniti portoni, quelli che il suo nome sta valicando ancora in tutto il mondo.

“Siamo felici, inoltre, di constatare – afferma la dottoressa Maria Antonietta Azara – di aver saputo che in seguito alla partecipazione a questo progetto, i ragazzi della 5° A, insieme alla loro maestra Maria Antonietta Dedola, della scuola primaria di Abbiadori, si siano aggiudicati il primo posto nella sezione ‘Miglior elaborato scritto e individuale o di gruppo’ del concorso letterario ‘Città di Grazia‘”.

“… la voce potente della mia volontà mi dice che anch’io un giorno potrò essere grande” scrisse
da giovanissima al famoso studioso delle civiltà orientali Angelo De Gubernatis, e questo è quello
che abbiamo insegnato ai ragazzi: essere grandi, ognuno nel proprio sogno e nella propria vita.

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