“Serve il certificato”. Bimbi rimandati a casa il primo giorno di scuola

La vicenda nella scuola di Buddusò.

Diversi bambini, dopo essere stati fatti entrare a scuola, sono stati rimandati a casa in quanto sprovvisti del certificato medico richiesto per il rientro. L’episodio è accaduto, questa mattina, nell’istituto comprensivo D’Azuni di Buddusò.

La vicenda, oltre ad aver intristito i piccoli scolari, che non vedevano l’ora di tornare a scuola, ha letteralmente mandato su tutte le furie le loro mamme. Ma quel è stata la causa? Ecco spiegato il motivo. Alcuni bambini non sono andati a scuola il 22 dicembre, ultimo giorno di lezione. Stando alle regole, al rientro sarebbe servito il certificato medico. “Ma di fatto hanno fatto un solo giorno di assenza, contro i tre o i cinque normalmente previsti per il rientro”, si lamentano alcune mamme.

“Abbiamo pubblicato sul sito della scuola diverse circolari in merito alle assenze volontarie degli studenti, non conseguenti a motivi di salute con le quali abbiamo invitato i genitori a comunicarci preventivamente, con almeno un giorno di anticipo, le eventuali assenze dovute a motivi di famiglia degli alunni – precisa la dirigente scolastica Simonetta Fadda -. Seguiamo le circolari pubblicate nel sito del Ministero dell’Istruzione. Ad ogni modo verificherò domattina quanto accaduto oggi con i bambini che sono stati rimandati a casa. Se è vero che questi sono stati assenti un solo giorno, può esserci stata una svista da parte di qualche insegnante”.

Appena un mese fa l’impennata di contagi a Buddusò aveva costretto il neo eletto sindaco Massimo Satta ad istituire un vero lockdown. “In quel momento avevamo 101 positivi – ricorda il primo cittadino -. Anche io sono risultato positivo, purtroppo. Il lockdown ha funzionato e ad oggi contiamo appena sette positivi, come da dati fornitici due giorni fa”.

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