Lavori sulla strada di Monte Pinu, appello alla Regione: “Serve una reazione unitaria”. La posizione del Tag

Monte Pino

I lavori sulla strada di Monte Pinu a Olbia.

Il giorno dello “Sblocca cantieri”, per la Gallura ha rappresentato l’ennesima occasione per tracciare un bilancio amaro sullo stato dei lavori nel settore delle infrastrutture pubbliche.

“Dopo le traversie – dichiara il coordinatore del Tag Gallura Gino Salaris e il presidente dell’osservatorio territoriale sugli appalti Benedetto Fois – che hanno accompagnato la Sassari-Olbia ancora incompiuta, gli organi di informazione ieri hanno diffuso la notizia della sospensione dei lavori di un’altra opera di interesse prioritario per il territorio: il collegamento tra Olbia e Tempio”. Ed è unanime lo stigma espresso dalle sigle datoriali e sindacali riunite nel Tavolo Associazioni Gallura e nell’Osservatorio territoriale sugli appalti pubblici, organismo di vigilanza costituito dal Tag a fine 2018. Rimarcano nella nota a firma congiunta Gino Salaris coordinatore del Tag, e Benedetto Fois presidente dell’Osservatorio, che la concomitanza della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto che dovrebbe imprimere un’accelerazione agli appalti pubblici suona come una beffa nel nord est dell’Isola.

“Non siamo sorpresi, ma profondamente indignati. Ancora una volta l’aggiudicazione di opere pubbliche con il sistema del massimo ribasso non ha solo conseguenze nefaste per il territorio, ma genera anche quelle ormai ben note distorsioni sul mercato e sulla concorrenza tra imprese, che tuttavia si stenta ancora a correggere”, si sottolinea, ricordando la lunga attesa e i disagi sopportati dalle comunità galluresi per il ripristino del tratto stradale di Monte Pinu, ancora interrotto dopo l’alluvione del novembre 2013.

“Sempre più spesso si assiste all’aggiudicazione di lavori pubblici a prezzi incongrui o addirittura “fuori mercato”, dove i costi del lavoro non sono in linea con i contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni più rappresentative. Questo significa andare incontro a ritardi imprevedibili nei tempi di consegna da parte dell’impresa
affidataria o peggio che l’opera venga destinata a restare incompiuta, ma anche a prezzi che levitano per far procedere lo stato di avanzamento dei lavori con disservizi e costi maggiorati che si scaricano sulla collettività”, argomentano il Tag e l’Osservatorio.

Dai due presidi delle organizzazioni territoriali giunge una nuova esortazione alle stazioni appaltanti perché, già in fase di predisposizione dei capitolati d’appalto, negli avvisi pubblici di gara siano stabiliti prezzi in linea con il mercato e la normativa vigente. Dai costi del personale, alla qualità dei materiali impiegati, alle opere generali tutto può essere
ricondotto a parametri certi fissati dalla legge, dal mercato e dai contratti collettivi di settore. Una sollecitazione anche agli enti competenti a una puntuale e diffusa vigilanza sulla corretta applicazione dei contratti e delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro in primis nei cantieri delle opere pubbliche.

Nel recente incontro del Tag con i rappresentanti della Gallura in Regione, si sottolinea come proprio con riferimento alla Olbia-Tempio si era avuta la rassicurazione di come l’Anas si stesse adoperando con opportune verifiche e correzioni nei riguardi della ditta esecutrice per una celere ripresa dei lavori. Ma, alla luce degli attuali sviluppi della situazione, sarebbe opportuna una reazione unitaria e determinata della Gallura e dei suoi rappresentanti a tutti i livelli: “Un territorio che aspira a crescere non può prescindere dal completamento di una rete infrastrutturale, oggi inadeguata e obsoleta, soprattutto nella viabilità sia interna che esterna” concludono Gino Salaris e Benedetto Fois.

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