Quanti tesori ancora sconosciuti della storia di Olbia

Il patrimonio sconosciuto di Olbia.

C’è un passato storico racchiuso nella città di Olbia, poco conosciuto anche dagli stessi abitanti. Una storia che emerge o si cela dietro ogni angolo della città. Sotto le abitazioni del centro storico e le strade cittadine emergono le tracce dell’antico insediamento urbano, molte già conosciute, altre ancora immerse nel mistero.

Tanti olbiesi, ad esempio, non sono consapevoli di camminare sopra una strada romana, dove una parte di essa è emersa durante i lavori nel centro storico e oggi visibile al pubblico affianco al municipio. Quello di Olbia è un passato soprattutto sotterraneo, come dimostrano i resti della necropoli di San Simplicio, divenuta area museale, oggi gestita dall’Aspo. Se ormai la necropoli è diventata il segreto di Pulcinella, sono invece tante le testimonianze storiche sconosciute.

È proprio Corso Umberto e il suo centro storico l’eldorado della “città nascosta”. Proprio sotto l’edificio comunale dell’ex scolastico, tra le fondamenta, è stata scoperta una domus romana, risalente all’epoca imperiale, con tanto di affreschi. Un segreto lungo 40 anni, ma che oggi con la volontà dell’amministrazione comunale, intende emergere per essere restituito al pubblico. L’idea è di restaurarla e trasformarla in un museo. “Gli affreschi si trovano in fase di restauro – ha detto l’assessore della Cultura Sabrina Serra – e gli scavi sono in attesa di essere ultimati, ma dobbiamo avere l’ok della Sopritendenza di Olbia. Quando sarà completata l’opera si renderà lo spazio visitabile come è stato fatto con la necropoli di San Simplicio, ovvero con delle passerelle”.

La domus romana si trova accedendo dal cortile interno, al piano terra. Il sito si presenta ben conservato, anche grazie alla presenza dello storico edificio dello scolastico. Altre testimonianze dell’epoca romana le abbiamo a Porto Rotondo, con la colonna trovata all’Isola Gabbia durante gli scavi negli anni ’50 e oggi adagiata sul waterfront del porto. Nella città di Olbia il passato emerge dal sottosuolo. Diversi ritrovamenti oggi sono stati esposti al Museo Archeologico di Olbia, di Cagliari e di Sassari, ma molti reperti e monumenti del passato cartaginese, romano e fenicio sono addirittura inaccessibili ai visitatori. Come il tesoro nel parco di Villa Tamponi e il “cimitero vecchio di Olbia”.

La necropoli si trova a pochi passi dalla basilica di San Simplicio, in via Fera, attaccata alle abitazioni, nascosta da una collinetta tra i rovi. Una struttura architettonicamente singolare per un cimitero, perché simile ad una chiesa, ovvero composta da tre navate, archi ed un altare. Un monumento storico di gran pregio, costruito con i resti delle mura puniche della città. Al loro interno, ancora oggi, troviamo la presenza di resti umani, probabilmente risalenti al medioevo. Un’opera che aspetta da tempo la rinascita e di essere aperta al pubblico e che, oggi, purtroppo è immersa nel degrado, come i tanti monumenti privi di segnaletica. Un esempio? I ruderi in via Canova e le mura puniche in via Nanni. Anche se c’è una buona notizia: queste ultime saranno presto dotate di recinto per impedire ai vandali di bivaccare sui resti e danneggiarli. Sono, comunque, tante le testimonianze del passato, come le tracce dell’acquedotto romano, i cui resti si trovano nel centro storico e appena fuori dalla città.

La storia antica è impressa anche nelle architravi delle porte di molte vie del centro storico. A Olbia sono presenti palazzine risalenti anche alla metà del 1600, come dimostrano le date incise sulle travi delle porte d’ingresso delle abitazioni. In molte di queste si trovano anche le iniziali dei proprietari dell’epoca. Le architravi datate, emerse nei recenti restauri, sono presenti in via Garibaldi, in via Romana, via Olbia, via Amsicora e due al Corso Umberto. Il capoluogo della Gallura, grazie alla sua posizione strategica, è stato anche luogo di numerose visite da parte di celebrità e personaggi storici. Questo grazie al rilancio della città come meta turistica e la dotazione di un aeroporto “civile”, che nasceva in contemporanea alla nascita della Costa Smeralda, per mano del principe Aga Khan.

Da allora, il suolo di Olbia è stato toccato da nobili, industriali, registi e attori. Spesso i vip venivano immortalati mentre scendevano dagli aerei Alisarda, come Ringo Starr, il batterista dei Beatles. Il principe Aga Khan, molti capi di Stato del 900 e vip, da Berlusconi a Gianni Agnelli, da Alida Valli a Mike Bongiorno, hanno mangiato allo storico ristorante Gallura, che si trova al Corso Umberto, ormai chiuso da anni.

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