L’istanza di Padru, bocciata e non impugnata.
In relazione alla notizia apparsa oggi sugli organi d’informazione relativa all’istanza di adesione del Comune di Padru nella compagine consortile del Cipnes, il consorzio vuole fare chiarezza su alcuni punti.
“La sentenza del Tar riportata negli articoli evidenzia che alla Regione spetta il compito di ridisegnare le aree industriali di altri Comuni, ma la stessa rimanda all’articolo 10 dello Statuto del Cipnes che disciplina la procedura di ingresso di nuovi Comuni. E per l’appunto, in data 21 luglio 2017, la stessa assemblea generale dell’ente ha esaminato l’istanza di adesione del Comune di Padru alla compagine consortile del Cipnes-Gallura e l’ha respinta ritenendo, allo stato, l’insostenibilità economica dell’investimento necessario perché l’area Pip del comune di Padru possa essere inserita all’interno della programmazione industriale del consorzio. Tale delibera non è stata impugnata dal Comune di Padru e dalla Regione nei termini di legge;
La Regione, inoltre, con nota del 24 novembre 2017, a riscontro della delibera sopra citata, nel riservarsi le verifiche di merito, ha chiesto al Comune di Padru di voler inoltrare al Cipnes una serie di elaborati di pianificazione territoriale. Anche in questo caso, il Comune di Padru non ha dato riscontro alla richiesta”.