L’interrogatorio ieri al compagno della donna caduta dal quinto piano.
Ha confermato la versione che aveva già fornito agli inquirenti quella mattina. Ovvero di non sapere niente della morte di Magdalena. Di trovarsi in camera da letto quando la 39enne polacca, con cui era fidanzato, è caduta dal quinto piano dell’hotel Panorama di Olbia. Quella camera che insieme la coppia aveva prenotato, per ritrovare un po’ di serenità in una relazione spesso difficile.
Marco Messina, il compagno di Magdalena Monika Jozwiak, morta dopo quel volo di quasi 20 metri sull’asfalto di via Garibaldi, ha risposto ieri a tutte le domande degli investigatori, guidati dal procuratore di Tempio Andrea Garau. Ha raccontato di aver sentito un rumore sordo. Di aver chiamato Magdalena e di averla iniziata a cercare dappertutto. A quel punto, di aver guardato fuori dalla finestra e di aver visto il corpo riverso per terra.
Del suo urlo d’angoscia e di quell’esclamazione subito dopo essersi reso conto della tragedia (“Perchè l’hai fatto?”) hanno riferito i vari testimoni, presenti in albergo quella mattina. Gli altri dettagli forniti durante l’interrogatorio di ieri sono coperti dal segreto istruttorio.
Gli investigatori dovranno ore confrontare le parole di Messina con i riscontri scientifici e testimoniali che hanno raccolto in questi giorni. L’uomo è difeso dall’avvocato Giampaolo Murrighile, mentre la famiglia di Magdalena è assistita dall’avvocato Angelo Merlini.