Torna la maturità pre-covid in Gallura.
Suona l’ultima campanella di scuola e si avvicina la maturità per tanti studenti in Sardegna e in Gallura, dove in 4.128 nella provincia di Sassari si preparano per affrontare il fatidico esame per conseguire il diploma.
Per quanto riguarda le prove si tornerà la maturità come l’abbiamo tutti conosciuta e affrontata, detestata e amata. Mentre nel 2020 i maturandi hanno dovuto affrontare solo la prova orale, mentre lo scorso anno l’aggiunta della tesina, ora tornano le due prove scritte: la prima, d’italiano; la seconda, sulla materia d’indirizzo, elaborata direttamente dalle commissioni d’esame.
Gli studenti affronteranno quindi, la prima prova, che si terrà il 22 giugno alle 8:30, mentre giovedì 23 si svolgerà la seconda prova scritta, che sarà diversa in base all’indirizzo di studi. Quest’anno la prova sarà decisa dai singoli istituti, che potranno tenere conto del percorso scolastico dei ragazzi, anche in considerazione dell’emergenza covid. La prima prova “classica” sarà un tema di italiano, dove si potranno ottenere massimo 15 punti e la seconda varierà in base all’indirizzo scolastico e si potrà avere un massimo di 10 punti. Più consistente l’orale, con la discussione della tesi di maturità, con un massimo di 15 punti.
Si aggiungono poi le prove della terza media che si svolgeranno nel periodo compreso tra l’ultima campanella e il 30 giugno. Sono 4.126 i ragazzi che conseguiranno la licenza di terza media in provincia di Sassari.
Incertezza sulla mascherina.
Per quanto riguarda l’uso della mascherina c’è ancora un nodo da risolvere, che potrebbe essere deciso con sentenza il ricorso amministrativo con il quale si sollecita il Tar del Lazio a decidere se sostenere gli esami con il dispositivo sanitario. Nonostante la copertura vaccinale, l’anno scolastico appena finito non è stato certamente esente dalle difficoltà, legate sempre alla pandemia covid.
“E’ stato fortunatamente un anno migliore rispetto ai due precedenti – dice la segretaria Flc Cgil Gallura Francesca Sardo -, per quanto riguarda anche l’aspetto emotivo. Lo scorso anno, ad esempio, insegnanti e studenti erano meno tranquilli. Ora grazie ai vaccini e una serie di adeguamenti dal ministero, si è riusciti a ridurre i problemi che hanno reso gli anni scolastici più difficili per tutti, come ad esempio le quarantene e la didattica a distanza, che quest’anno è stata meno frequente. Certamente i problemi non sono mancati. Gli insegnanti ammalati non vaccinati dovevano essere sostituiti e c’è stato il problema del tracciamento da parte dell’Ats. Gli insegnanti hanno, tuttavia, lavorato molto bene, così come c’è stato impegno da parte degli studenti. Anche i due anni precedenti avranno sicuramente influito sull’andamento dei ragazzi, andando a accrescere i problemi atavici dell’abbandono scolastico, dovuto al divario negli strumenti digitali e situazioni economiche differenti nelle famiglie”.