Il grande cuore di Olbia in aiuto dell’Ucraina: non si ferma la macchina della solidarietà

Gli aiuti e i gesti di solidarietà per il popolo ucraino a Olbia.

Dopo gli appelli che sono circolati nei giorni scorsi per aiutare il popolo ucraino, coinvolto nell’invasione da parte della Russia, cresce a Olbia la solidarietà dei residenti. Le diverse associazioni, che si stanno offrendo per raccogliere i beni e spedirli in Ucraina, hanno organizzato vari punti di raccolta in città, che in poche ore sono stati presi d’assalto.

A registrare riscontri più che positivi è l’associazione Blue Angels, che parla di un tam tam di olbiesi che stanno donando tutto il necessario per aiutare gli ucraini a far fronte a questa emergenza. “Ieri c’è stato il primo carico soddisfacente. Olbia sta rispondendo molto bene – dichiara Caterina Zucconi, presidente dell’associazione -, ma stiamo ricevendo tanto anche dai paesi limitrofi, come Monti, Budoni e anche Alà dei Sardi. La raccolta la stiamo facendo al parco giochi Isola Bianca e ieri sono venuti da Cagliari il presidente Anas Sardegna e Protezione civile, che sono partiti ieri notte dal porto di Olbia”.

Donano in primis generi di prima necessità, come latte, pasta, beni di lunga conservazione, prodotti per la prima infanzia, per l’igiene personale e aumentano le offerte di abbigliamento. Al punto raccolta di viale Isola Bianca, al parco giochi, sono tanti i cittadini e le associazioni che anche oggi hanno donato beni di ogni genere. “Ho messo a disposizione lo spazio del parco giochi per consentire la raccolta dei beni – dice Patrizia Moino, titolare del baby park -. I Blue Angel, durante la festa di carnevale organizzata da loro mi hanno chiesto aiuto per un posto dove poter immagazzinarli, così mi sono offerta anche grazie alla comodità del luogo, che si trova vicino alla stazione marittima”.

Sul web sono in crescita le iniziative individuali dei cittadini e le richieste su come contribuire ad aiutare le vittime della guerra. “Cosa è stato organizzato per aiutare i profughi della guerra?”, chiede un residente di Olbia sui social. “A chi devo contattare per il ritiro dei beni alimentari?”, domanda un’altra. “Ritirate anche vestiti?”, si rivolge un’olbiese a un’associazione.

Tuttavia, sono insufficienti i punti di raccolta per lo stoccaggio dei beni di prima necessità e per garantire le operazioni di spedizione alle zone di frontiera e tanti cittadini si stanno offrendo per mettere a disposizione i propri locali. Il Comune di Olbia ha lanciato un appello ai cittadini, per mettere a disposizione gli spazi per raccogliere i beni e il Delta Center si è offerto, con la collaborazione dell’ente, di dare il suo locale di 400 metri quadri gratuitamente all’Oci (Organizzazione Cittadini Immigrati). “Oggi è arrivata veramente molta roba – racconta Gavino Murrighile, proprietario del Delta -, sopratutto medicinali e alimenti di lunga conservazione, così come il vestiario invernale. Ho dato gratuitamente il mio magazzino e l’Oci sta organizzando la raccolta.”

L’amministrazione comunale di Olbia, attraverso la collaborazione con l’OCI, ha promosso la raccolta di beni di prima necessità destinati alla popolazione interessata dall’emergenza e si stanno programmando nuove iniziative. “Ci stiamo attivando, attraverso le associazioni sul territorio, anche per organizzare una rete di famiglie che possano ospitare i profughi ucraini, non avendo purtroppo strutture comunali – dichiara l’assessora ai Servizi Sociali del Comune, Simonetta Lai -. Ieri abbiamo partecipato a un tavolo di associazioni per poterci portare avanti su futuri arrivi. Presto, da parte del prefetto, sapremo la percentuale delle persone da accogliere e noi interverremo soprattutto sui minori soli. Al momento a Olbia sono arrivate solo 50 persone, parenti di famiglie connazionali che abitano qui”.

Condividi l'articolo
Gallura Oggi il quotidiano di Olbia e della Gallura | Notizie da Olbia, eventi in Gallura