Un trenino verde da Alghero fino alla marina di Palau per promuovere il territorio

treni turistici

Una discussione sulle potenzialità della rete ferroviaria.

Dopo l’appuntamento di Bosa, il centro studi Sardos ha concesso il bis a Tempio, per un seminario ospitato nella sala riunioni del “New petit hotel”.

Gianfranco Damiani, ingegnere che ha introdotto i lavori con una relazione frutto del coordinamento fra i laboratori ambiente, spopolamento, trasporti e turismo di Sardos, ha illustrato le potenzialità derivanti dalla legge sulla valorizzazione delle ferrovie locali e sull’importanza per tutte le componenti territoriali interessate, pubbliche e private, di operare per costruire una rete capace di mettere questa risorsa a disposizione della crescita culturale ed economica.

Nello specifico, Damiani ha posto in evidenza l’importanza di creare un “corridoio” verde che vada dall’area marina protetta di Porto Conte fino a quella di La Maddalena con un collegamento totalmente sostenibile e rappresentato, oltre che dal trasporto pubblico locale (da Alghero fino a Sassari), proprio dal trenino verde (da Sassari fino a Palau marina).

In questo ambito, ha ribadito come la legge (si tratta del numero 128 del 9 agosto 2017) indichi già le tratte ferroviarie turistiche della Sardegna e tra queste ci sia proprio quella che arriva esplicitamente a Palau marina e non a Palau: circostanza, quest’ultima, che richiede l’interruzione della procedura di dismissione dell’ultimo tratto di questo tracciato derivante da una delibera del 2008 oggi ampiamente superata dalla necessità di investire sempre di più in una mobilità sostenibile e responsabile.

Alla relazione ha fatto seguito la tavola rotonda coordinata dal docente dell’Università di Cagliari Giuseppe Melis. Quest’ultimo ha sottolineato come la costruzione del “corridoio” verde richiede un ampio coinvolgimento dei diversi attori locali, pubblici e privati, con un approccio volto a chiedersi “cosa posso fare perché questa risorsa possa generare valore per tutto il territorio?”.

Questa domanda è stata poi sottoposta all’attenzione dei partecipanti alla tavola alla quale sono intervenuti l’avvocato Guargnenti, in rappresentanza dell’associazione “Amici Sardi delle Ferrovie Ridotte”, Mauro Gargiulo, in rappresentanza di Italia Nostra, e Franco Sardi, console del Touring Club Italiano.

Dalla discussione e dagli interventi di alcuni degli operatori presenti all’incontro sono emerse poi alcune proposte operative condivise da tutti tra le quali la costituzione di un tavolo sardo di AMoDo (l’Alleanza per la Mobilità Dolce della quale fanno parte in tutta Italia ben 23 associazioni tra cui proprio il Touring Club Italiano, Italia Nostra e, come aderente al suo Manifesto, Sardos), l’avvio di una negoziazione con la società affidataria dei tracciati ferroviari (ARST) per favorire il recupero dei treni storici da parte dei volontari e per definire regole univoche e “eque” a favore di chi si assume l’onere di gestire e mantenere gli spazi che insistono nei tracciati ferroviari (stazioni, caselli, ecc.) per i quali, attualmente, si è chiamati a versare un canone di locazione oltre a sostenere tutti i costi relativi alle manutenzioni e alla valorizzazione di questi siti.

L’incontro, molto partecipato, alla fine ha visto qualche operatore chiedere esplicitamente di non essere lasciato solo nel proprio percorso di crescita, con anche l’ipotesi di proporre e avviare nuove e innovative proposte turistiche ferroviarie.

 

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